Berlino, Steinmeier: «Solo noi possiamo abbattere i nuovi muri che abbiamo costruito»
Nel 1989 questa fu la «notte delle notti dopo la quale nulla è stato come prima». 30 anni fa «cadde il Muro di Berlino: che fortuna per noi tedeschi, che fortuna per l’intera Europa. Festeggiamo». Sono le parole del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier in un discorso tenuto davanti alla Porta di Brandeburgo nel corso delle celebrazioni per il trentennale della caduta del Muro.
Parole dal significato anche politico, quelle del presidente tedesco. «I nuovi Muri nel nostro Paese li abbiamo costruiti noi stessi. E solo noi possiamo abbatterli», aggiunge Steimeier, riferendosi ai muri creati in Germania da «frustrazione», «rabbia e odio», «invisibili ma che tuttavia dividono».
Scultura fluttuante davanti alla Porta di Brandeburgo per i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino. In occasione del trentennale della caduta del Muro di Berlino davanti alla Porta di Brandeburgo è stata installata la scultura fluttuante ‘Visions in Motion’, dell’artista americano Patrick Shearn. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Il ruolo dell’est
Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha accolto in giornata a Palazzo Bellevue a Berlino la presidente della Slovacchia Zuzana Caputova, quello della Repubblica Ceca Milos Zeman, il polacco Andrzej Duda e l’ungherese Janos Ader, riferisce l’agenzia Dpa secondo quanto riportato dall’Ansa.
Le cerimonie, oltre che al Memoriale del Muro, si sono svolte anche al vicino Monumento Visegrad che ricorda il contributo dato dai quattro Paesi dell’Europa orientale alla caduta della barriera di Berlino. Al Memoriale le celebrazioni hanno incluso messaggi letti da giovani dei quattro paesi dell’est in cui fra l’altro è stato sottolineato che ora c’è libertà di movimento in Europa.
Il presidente e i capi di Stato di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno deposto una rosa a testa in una fessura orizzontale di una barriera di cemento lunga una decina di metri del Memoriale del Muro di Berlino.
Il gesto è stato imitato dagli altri partecipanti alla cerimonia, tra cui la cancelliera Angela Merkel, il presidente del parlamento tedesco Wolfgang Schaeuble e molti giovani. Il Memoriale conserva impianti di confine con tutte le loro installazioni, compresa la striscia della morte, oltre a 212 metri della barriera di cemento che divise Berlino e il mondo per 28 anni.
«Senza la voglia di libertà dei polacchi, degli ungheresi, dei cechi e degli slovacchi, la rivoluzione pacifica nell’Europa dell’est e l’unità tedesca non
sarebbero state possibili», spiega il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. «È stata senza dubbio una grande prestazione storica» grazie alle quale «oggi possiamo dire che, per fortuna, in Europa siamo uniti».
In copertina il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier durante le celebrazioni del 30esimo anniversario della caduta del muro di Berlino davanti alla Porta di Brandeburgo a Berlino, Germania, 9 novembre 2019. EPA/Clemens Bilan
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