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Mondiali di Atletica, chi è Assunta Legnante. L’atleta non vedente al suo quarto oro nel lancio del peso

09 Novembre 2019 - 11:09 Cristin Cappelletti
Con la vittoria del suo quarto mondiale, l'atleta napoletana ha conquistato anche il pass per la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo

Lione, Doha, Londra e ora Dubai. Quattro medaglie, quattro campionati mondiali, e quattro ori. Sono i risultati stratosferici di Assunta Legnante, che ieri, venerdi 8 novembre, ha conquistato l’ennesimo titolo iridato nella prima giornata dei mondiali paralimpici di atletica leggera in corso negli Emirati Arabi Uniti. È stata lei, la capitana delle squadra azzurra a portare a casa il primo oro per l’Italia e il quarto consecutivo della sua carriera.

Verso Tokyo 2020

La campionessa azzurra ha firmato il quarto sigillo iridato nella sua carriera da lanciatrice F11, e ha guadagnato il pass per le Paralimpiadi di Tokyo 2020. Non c’è stata storia in gara per le 12 avversarie non vedenti e ipovedenti: Legnante si è imposta con un lancio da 15,83 metri, la migliore prestazione stagionale. «Era d’obbligo riconfermare il titolo mondiale per la quarta volta, ed è importante aver portato a casa uno slot», ha detto l’atleta azzurra. «Da capitano, ho dato l’esempio agli altri ragazzi che ora dovranno fare anche meglio. Sono sette anni che non perdo, il presente è qui. Dedico questa medaglia a me, perché quest’anno ho ricominciato ad amarmi». Per i Mondiali l’atleta napoletana ha indossato la nuova mascherina portafortuna con l’immagine degli occhi dell’Uomo Tigre: «Ora la posso portare a Tokyo da campionessa mondiale, è un omaggio al Giappone. Lì voglio vincere il mio terzo titolo paralimpico».

La carriera dell’atleta napoletana: dal buio alla luce

Assunta Legnante non perde una gara dal 2012, sette anni di successi che l’hanno vista trionfare sia in Italia, che all’estero, tra europei, mondiali e Olimpiadi. Una delle figure più vincenti dello sporto paralimpico mondiale. Ma non solo. Un esempio per tutti e per tutte. Uno spirito di resilienza coronato da traguardi che l’hanno vista combattere con un nemico che si porta dietro dalla nascita: un glaucoma congenito. Già, perché nel 2007 Assunta Legnante aveva vinto gli europei indoor di Birmingham come atleta normodotata. Due anni più tardi è arrivato il buio, è l’anno in cui la lanciatrice del peso perde la vista. Smettere di lanciare? Non se ne parla. L’atleta di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, torna sulla pedana e tre anni più tardi, ai campionati italiani assoluti paralimpici di atletica leggera, trova il record del mondo nel getto del peso, nella categoria F11-12, con due lanci da 13,24m e 13,27m. Un’annata che la vedrà trionfare anche alle Olimpiadi di Londra.

Da allora Legnante non si è mai fermata, infilando una serie di risultati mostruosi: prima il doppio oro ai mondiali di Lione e di Doha, poi la riconferma del titolo olimpico a Rio e ora l’ennesimo titolo e l’ennesima partecipazione alla competizione a cinque cerchi. «Di lei ho sempre apprezzato la forza d’animo e l’aver continuato a gareggiare, senza essersi mai arresa, anche dopo che il glaucoma congenito ha aggravato i problemi visivi. Assunta non si è arresa e da vera campionessa è tornata a gareggiare», ha detto il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, congratulandosi per l’oro mondiale.

«Ora è tra gli atleti paralimpici più vincenti. Esempio vivente che non bisogna mai arrendersi, mai!».

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