Dybala rimette la Juve in testa, 1-0 a un bel Milan: Cr7 ancora sostituito
Ci pensa Paulo Dybala al minuto 77′ a debellare il miglior Milan della stagione e rimettere la Juve davanti all’Inter. I rossoneri sfiorano più volte il gol del vantaggio, controllano bene la gara, ma vengono piegati da una magia dell’argentino dopo uno strepitoso scambio nello stretto con Higuain. Premiata la scelta (e la profondità di panchina) di Sarri che, per la seconda volta consecutiva, sostituisce un insufficiente Cristiano Ronaldo. Che non la prende esattamente col sorriso sulle labbra.
Meglio il Milan
Nel rapporto proposta di gioco – qualità dell’avversario, il Milan gioca la migliore partita da inizio stagione. Non c’è timore reverenziale per la Juve, forse perché l’avere i pronostici tutti contro genera quella spensieratezza di cui a Milanello avrebbero assoluto bisogno. Ma che non possono permettersi, causa i 4 punti conquistati nelle ultime 4 partite, a margine dell’esonero di Giampaolo. Il primo tempo rossonero è pulito e coraggioso quanto basta. Tant’è che le uniche tre vere occasioni della prima metà di partita sono della squadra di Pioli. Piatek si divora di testa l’1-0 da tre metri (e nel finale non chiude un bel contropiede). Mentre su una testata di Paquetà serve un volo sotto alla traversa di Szczesny per evitare a una Juve opaca di finire sotto. I sarriani sono svagati, forse per un eccesso di sicurezza. Lo stesso che nel recente passato ha creato qualche problema con le ‘piccole’ in Italia e, da ultimo, con la Lokomotiv, a Mosca, in Champions League.
Ronaldo male. E sostituito ancora
Bernardeschi e Higuain (maluccio il primo, il più propositivo insieme a Cuadrado il secondo) sono gli unici a muovere l’attacco juventino. Ronaldo è la controfigura del campione che è. E a inizio ripresa, dopo dieci minuti, viene di nuovo sostituito. E’ la seconda volta consecutiva, direzione spogliatoio. Non panchina. Al suo posto Dybala.
La forza dei cambi
La partita cambia…sui cambi. Pioli è coraggioso: Bonaventura e Leao per Krunic e lo spento Piatek. Ma Sarri può permettersi di mettere dentro anche Rabiot (male) e, soprattutto, Douglas Costa. Proprio il brasiliano, eroe a Mosca, innesca al 77′ la fiammata che accende lo Stadium. Filtrante per Bentancur, poi Higuain, tocco stretto per Dybala: dribbling volante su Romagnoli (fino ad allora impeccabile) e destro nell’angolo. E’ il terzo gol in campionato della Joya, a cui nel finale Donnarumma nega la gioia della doppietta. E’ il gol che, alla sosta e nonostante i ripetuti fendenti di Calhanoglu verso Szczesny, rimette la Juve davanti a tutti.
Foto di copertina Ansa