Ricerca shock di SWG: il 55% degli italiani giustifica il razzismo
Sono allarmanti i dati presentati oggi, 11 novembre, dal direttore scientifico di Swg, Enzo Risso. Il ricercatore ha riportato una ricerca della scorsa estate secondo cui «il 45% degli italiani» sarebbe «contro ogni atto di razzismo, mentre il 55% in qualche modo, anche con molti distinguo, alla fine» li giustificherebbe.
«Non si può dire che il razzismo sia in crescita – ha specificato Risso – ma i dati illustrano una diminuzione, un affievolimento degli anticorpi». Nel sondaggio veniva chiesto agli intervistati se siano sempre e costantemente da condannare gli atti razzisti, o se siano sempre giustificabili, con in mezzo due condizioni intermedie. «Negli ultimi 10 anni – ha continuato il direttore scientifico dell’istituto – la disponibilità a giustificare atti razzisti è aumentata. Prima del 2010 la maggioranza non giustificava mai, oggi il dato si è invertito».
Secondo Risso è stato il caso Segre a portare «alla luce una realtà», in cui «c’è una minoranza che sta alzando la testa rendendosi conto che è consentito dire o fare certe cose. È un quadro preoccupante perché il dato cresce all’interno dei segmenti sociali più bassi, mentre trova maggiore opposizione fra i giovani della “generazione Z”, dove pure ci sono pulsioni razziste e antisemite minoritarie».
Proprio oggi la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, nel corso della sua visita alla Comunità Ebraica alla Sinagoga di Roma, ha parlato del clima d’odio razzista in crescita nel Paese: «Il linguaggio urlato preoccupa – ha detto la ministra – perché da parole violente possono venire azioni violente. Come quello avuto per esempio nei confronti della senatrice Segre – di cui mi onoro di essere amica – anche a proposito della commissione votata da una parte del Parlamento, è sdoganato». I dati di Swg sono stati presentati nel corso del convegno organizzato da Huffington Post Italia, Metamorfosi.
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