I fattoidi sul caso Segre e i 200 insulti al giorno antisemiti
Di recente Termometro Politico, in un articolo pubblicato l’undici novembre 2019, ha sostenuto che non ci siano mai stati 200 insulti al giorno rivolti a Liliana Segre smontando l’articolo di Repubblica che riportava il dato:
Sabato 26 ottobre, su Repubblica, a firma di Pietro Colaprico è uscito un articolo intitolato “Liliana Segre, ebrea. Ti odio” Quegli insulti quotidiani online. All’interno cita un rapporto dell’osservatorio antisemita e sostiene che la Segre riceva 200 insulti al giorno. Il rapporto esce due giorni dopo e dice una cosa diversa; i dati si riferiscono al 2018, non al 2019. Gli episodi di antisemitismo sono 197 all’anno, non 200 al giorno.
In tutta questa vicenda, ci sono diversi fattoidi riportati da più parti che vanno spiegati.
La base della verifica
Alla base della verifica c’è la «Relazione annuale antisemitismo in Italia 2018 a cura dell’Osservatorio antisemitismo del CDEC» in cui viene riportato il dato dei 197 episodi rilevati nel corso del 2018.
Nello specifico, a pagina 12 della relazione troviamo il riferimento a 36 episodi di diffamazione e insulti contro persone e personaggi pubblici come Gad Lerner, Emanuele Fiano e Liliana Segre:
Diffamazione e insulti (36 episodi) contro persone ed enti ebraici. 20 casi colpiscono ebrei oppure fantomatici “sionisti”, 9 riguardano enti ebraici – principalmente l’Ucei e l’Osservatorio antisemitismo della Fondazione CDEC – 7 invece specifiche persone, tra cui un rabbino. Personaggi pubblici come Gad Lerner, Emanuele Fiano, Sandro Parenzo, Enrico Mentana e Liliana Segre sono spesso vittime di invettive antisemite specie sui social.
A questo punto si dovrebbe pensare che nel corso di un anno gli episodi di diffamazione e insulti nei confronti di Liliana Segre sarebbero meno di 36 visto che in questo insieme riportato nella relazione ci sono non solo altri personaggi noti, ma anche enti ebraici. Andiamo avanti.
Che cosa ha detto Repubblica
L’articolo di Repubblica del 25 ottobre 2019 riporta nel titolo il dato dei 200: «Antisemitismo: “Liliana Segre, ebrea, ti odio”. La senatrice a vita riceve 200 messaggi online di insulti al giorno». Lo fa anche all’interno del testo:
Di messaggi come quelli qui riportati contro Liliana Segre, superstite dell’Olocausto, testimone del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, ogni giorno ne partono duecento.
Repubblica cita anche un altro report che non ha nulla a che fare con la relazione pubblicata dall’Osservatorio:
L’osservatorio antisemitismo è stato costretto a realizzare un rapporto sugli attacchi e Repubblica ha potuto leggerlo.
All’interno di questo ulteriore report ci sono degli esempi con delle frasi ben precise, non riportate nella relazione:
Ne sono segnalati due. Uno, Sebastiano Sartori, lavora al celebre istituto alberghiero “Barbarigo” di Venezia: “La senatrice a vita Segre sta bene in un simpatico termovalorizzatore”. È un ex esponente di Forza Nuova, dice anche che “la Costituzione è un libro di merda buono per pulircisi il culo”.
Open ha ricevuto dall’Osservatorio lo stesso report, ecco uno screenshot del rapporto inviato a Repubblica con l’esempio del “termovalorizzatore”:
C’è un fatto, cioè che all’interno del secondo rapporto non è scritto in chiaro il dato dei 200 insulti al giorno.
Episodi e insulti
«Gli episodi di antisemitismo sono 197 all’anno, non 200 al giorno», riporta l’articolo di Termometro Politico. Bisogna fare una doverosa precisazione perché c’è differenza tra episodi e singoli insulti. L’Osservatorio antisemitismo, contattato da Open, spiega che un singolo episodio – come un post Facebook di un influencer – può generare uno, due, cento commenti antisemiti da parte degli utenti, ma dal punto di vista procedurale nelle relazioni lo racchiudono come un singolo episodio.
Da dove vengono i 200 insulti citati da Repubblica?
L’Osservatorio ci conferma che nel documento citato da Repubblica non è presente il dato dei 200 insulti al giorno rivolti a Liliana Segre, ma di essere in possesso di molteplici esempi di attacchi verso la sua persona precedenti all’istituzione della Commissione parlamentare e in particolare cita un articolo de Il Fatto Quotidiano del 25 ottobre 2018, ritenuto corretto e non criticabile, che aveva scatenato insulti nei confronti della senatrice Segre. Quanti? Nel rapporto leggiamo «centinaia di tweet contro Liliana Segre».
Risulta probabile che dal dato fornito in questa parte del rapporto Repubblica sia giunta, in maniera personale, al dato dei 200 al giorno. L’Osservatorio, al momento, non è in grado di fornire un numero esatto degli insulti rivolti nei confronti di Liliana Segre che comunque non sono circoscritti all’antisemitismo, siccome in altri casi viene attaccata per la sua età, per il fatto di essere donna e di voler – secondo alcuni – imbavagliare e imporre la censura nel web.
L’Osservatorio ha parlato di 200 insulti al giorno, dove e quando?
Solo il 28 ottobre 2019, qualche giorno dopo l’articolo di Repubblica, nel sito dell’Osservatorio compare un pezzo in cui vengono citati i 200 insulti al giorno nei confronti della senatrice Segre. La fonte? I quotidiani italiani, tra questi Repubblica:
Fonte: Moked.it, Avvenire, Corriere della Sera, Il Giornale, Il Fatto Quotidiano, Il Manifesto, Il Messaggero, Repubblica
Odio sui social e nel web, una minaccia a tutta la società
Duecento messaggi di odio al giorno. È un campanello d’allarme angosciante quello lanciato dall’Osservatorio Antisemitismo del Cdec che in questo numero ha quantificato l’ostilità del mondo del web nei confronti della Testimone della Shoah e senatrice a vita Liliana Segre. Molte le reazioni che questa notizia sta suscitando.
L’antisemitismo c’è
Al di fuori delle relazioni e dei report dell’Osservatorio antisemitismo ci sono anche altri studi e ricerche, come quello pubblicato da Vox Diritti ogni anno. Nell’ultimo report, pubblicato il 12 ottobre 2019, nel solo social network Twitter sono stati individuati oltre 19 mila tweet antisemiti.
Considerazioni finali
Bisogna fare dei doverosi chiarimenti. La scorta a Liliana Segre non è la conseguenza degli insulti ricevuti prima dell’articolo di Repubblica e prima della pubblicazione della relazione dell’Osservatorio.
Le reazioni riscontrate a seguito dell’istituzione della Commissione hanno portato la senatrice in una posizione simile a quella dei rabini italiani che, a seguito degli attentati terroristici islamici, risultano essere sotto tutela dello Stato. Ricordiamo che la scorta viene assegnata dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in seguito di attente e opportune verifiche, nulla viene lasciato al caso e alla leggera.
La senatrice, che da oltre un anno voleva istituire una commissione contro l’odio, è stata trasformata da media e politici in un simbolo e i simboli sono quelli più facilmente identificabili e presi di mira.
La diffusione della notizia dei presunti 200 insulti al giorno da parte di Repubblica ha generato non solo una call to action iniziale utile a rafforzare la figura simbolica della senatrice, ma la mancanza di una prova concreta ha fornito un ulteriore impulso agli hater di scagliarsi contro di lei.