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Alta tensione M5s sull’ex-Ilva. I parlamentari pugliesi bloccano lo scudo, Conte in difficoltà

12 Novembre 2019 - 16:34 Francesca Martelli
Duro scontro tra il presidente del Consiglio e l'ex ministra Lezzi. Il deputato Angiola, favorevole allo scudo penale per l'ex-Ilva resta isolato all'interno del Movimento 5 Stelle

Doveva essere il giorno del nuovo incontro tra il governo e i vertici di ArcelorMittal. E invece a Palazzo Chigi gli unici ad essere arrivati oggi, 12 novembre, sono stati i parlamentari pugliesi M5s, convocati insieme ai ministri Di Maio, Patuanelli e D’Incà. Giuseppe Conte ha usato l’arma del realismo e ipotizzato ancora una volta la re-introduzione dell’immunità penale, ma il capo politico M5s sa che il gruppo parlamentare non reggerebbe all’ennesimo cambio di rotta sullo scudo penale.

Durante la riunione il deputato M5s Nunzio Angiola è stato messo alle strette dai colleghi di partito. Ieri, secondo quanto aveva rivelato l’agenzia Adnkronos, si era detto favorevole agli emendamenti presentati da Italia Viva sull’immunità penale: «Ritengo che questo scudo, se può servire alla prosecuzione dell’attività e al mantenimento dei livelli occupazionali, debba essere mantenuto. Non ho nessuna chiusura pregiudiziale verso il mantenimento dello scudo», erano state le sue parole. Al momento la sua posizione è piuttosto isolata all’interno del Movimento 5 Stelle, tanto che è stato contestato sia dal collega Giovanni Vianello sia dalla senatrice Barbara Lezzi.

ANSA | L’ex ministro Barbara Lezzi

L’ex ministra per il Sud si è intestata la battaglia per il ‘no’ allo scudo penale, nemmeno in versione ‘ridimensionata’ sapendo di avere il sostegno del gruppo 5 Stelle al Senato. E da Palazzo Madama si muove anche un’altra battaglia interna al M5s, quella per presentarsi alle prossime Regionali anche a rischio di essere irrilevanti. La maggior parte dei parlamentari emiliani e calabresi vuole spingere per la candidatura alle prossime elezioni.

Di questi due argomenti, dunque, i parlamentari discuteranno questa sera in assemblea con Luigi Di Maio nel ‘parlamentino’ del palazzo dei gruppi, di fianco a Montecitorio. Domani alla Camera ci sarà anche il giudizio sull’ammissibilità degli emendamenti presentati dal partito di Matteo Renzi: in caso di voto (in commissione Finanze) sullo scudo penale la maggioranza potrebbe spaccarsi.

Intanto il presidente del Consiglio, dopo il muro contro muro con i 5 Stelle, cerca di allentare la tensione nell’esecutivo con un vertice (allargato) convocato per il pomeriggio del 14 novembre. Si parlerà della manovra, ma anche dell’ex-Ilva. E contemporaneamente, come anticipato da Repubblica, ha chiesto a tutti i ministri di arrivare al Cdm con delle idee concrete per Taranto.

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