Marwa, la consigliera comunale di Reggio Emilia accusa la Lega: «Si accaniscono contro di me perché araba e musulmana»
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Lei si chiama Marwa Mahmoud, è una consigliera comunale di Reggio Emilia e da settembre è anche presidente della commissione Diritti Umani. Ieri, 11 novembre, suo malgrado, è stata protagonista di una mozione di «censura e condanna» (poi bocciata) avanzata dal gruppo consiliare della Lega.
Il motivo? «Ha votato contro la nostra proposta di rimuovere o modificare la via dedicata a Tito, dittatore sanguinario, e non ha nemmeno spiegato il perché. Da presidente della Commissione Diritti Umani, dovrebbe tutelare tutti i diritti umani, non solo quelli di una parte», spiega il consigliere Roberto Salati della Lega in aula.
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Un «atteggiamento incompatibile col ruolo che ricopre» che, sempre secondo l’esponente leghista, richiederebbe «imparzialità e obiettività». Nella stessa giornata, tra l’altro, la consigliera ha votato a favore di una mozione «per istituzionalizzare un patto di solidarietà con la Bosnia». Perché Tito no e la Bosnia sì?
«Ho detto no alla modifica del nome della strada per due motivi. Il primo, tecnico-economico: i residenti di quella strada avrebbero dovuto pagare circa 400 euro a testa per il cambio di rogito, modifiche ai documenti, utenze etc. Il secondo, culturale-politico: se cambi il nome di quella via, allora devi fare una rivisitazione dei personaggi della storia, mettendo in discussione le scelte prese in passato dagli altri consigli comunali».
La consigliera: «Si accaniscono contro di me»
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«Si tratta di un attacco alla mia persona, a una donna di origine araba, musulmana, che porta l’hijab e che è nata ad Alessandria d’Egitto (è arrivata in Italia da bambina insieme ai suoi genitori, ndr). Per loro forse è uno shock culturale vedermi in consiglio comunale. Un accanimento nei miei confronti nell’ambito di un clima fatto di intolleranza e paura del diverso», ha spiegato Marwa Mahmoud a Open.
Una commissione, quella sui Diritti umani, che sarebbe stata contestata fin da subito. «Pensate che, quando bisognava istituirla (ancora non è stata nemmeno convocata, ndr), l’opposizione si è rifiutata di prendere le schede in mano, non hanno votato. Una vicenda simile a quella della senatrice a vita Liliana Segre per la quale il centro-destra si è astenuto dal voto per l’istituzione della commissione contro l’odio».
«Anche qui hanno detto che non c’era emergenza, che non era necessaria una commissione sui diritti umani a Reggio Emilia» ha aggiunto.
In Emilia Romagna si vota il 26 gennaio
A fare da sfondo a questo caso, le elezioni amministrative del 26 gennaio, data in cui i cittadini dell’Emilia-Romagna voteranno per eleggere la nuova giunta regionale. E il leader della Lega, Matteo Salvini, ha già lanciato l’offensiva.
Foto gentilmente concessa da Marwa Mahmoud
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