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Matteo Salvini sbarca (anche) su TikTok. È il primo leader italiano, chi avrà il coraggio di seguirlo?

12 Novembre 2019 - 16:51 Valerio Berra
Disponibile in 150 Paesi e 75 lingue, TikTok è in Italia da circa un anno. La sfida del team di Salvini quindi sarà capire come un social del genere possa veicolare anche messaggi politici

È il primo leader politico italiano a sbarcare su TikTok. Il team di comunicazione di Matteo Salvini conferma la sua attenzione ai social media. L’ex ministro dell’Interno è il politico europeo più seguito su Facebook, con i suoi quasi 4 milioni di follower, può contare su una base da 1,8 milioni su Instagram e da 1,2 milioni su Twitter.

I numeri di TikTok non sono nulla a confronto, per ora. A un paio d’ore dal lancio ufficiale del suo profilo ha raggiunto qualche centinaio di follower. Il primo video pubblicato è una sequenza in cui stringe la mano a dei carabinieri. In sottofondo una musica dai toni epici e giusto poche parole per corredare il tutto: «Onore alle nostre forze dell’ordine».

Il primo social network cinese e la sfida della politica

TikTok è il primo social network nato in Cina a diffondersi in modo massiccio in occidente. Se volete capire meglio come funziona, abbiamo appena pubblicato una Guida (consapevole) a TikTok per over 25.

Disponibile in 150 Paesi e 75 lingue, TikTok è in Italia da circa un anno, ma ha ereditato tutti gli utenti di musical.ly, social diventato famoso fra gli adolescenti soprattutto per i video di lip sync: brevi contenuti in cui si riproduceva in playback una canzone accompagnandola con un balletto.

Il lyp sinc è ancora uno dei generi forti di questo social, insieme a challenge di vario tipo. La sfida del team di Salvini quindi sarà capire come un social del genere, molto orientato all’enterteinment, possa veicolare anche messaggi politici.

I casi in cui TikTok viene utilizzato per contenuti più seri dei balletti ripresi in selfie non mancano. A fine ottobre il Wall Street Journal ha pubblicato un’inchiesta sugli account (ora rimossi) utilizzati dall’Isis per fare propaganda politica. E ancora, il social cinese è stato accusato di censurare i contenuti pubblicati dagli utenti sulle proteste a Hong Kong.

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