Peggio la pezza del buco. I 200 insulti non c’erano, così si rischia di far male a chi vigila davvero
Due sono stati gli articoli di Repubblica in risposta alle critiche sui presunti 200 insulti al giorno nei confronti della senatrice Liliana Segre. In entrambi i pezzi – il secondo è il comunicato del CDEC – non è stata fornita una prova che gli insulti a lei rivolti siano stati pari a quel numero, prova che non viene fornita nemmeno dall’Osservatorio antisemitismo.
Nell’articolo di risposta da parte di Repubblica si sostiene che i «200 al giorno sono quelli verificati» e che «potrebbero essere molti di più». Poi scrive:
Dunque facciamo chiarezza: i 197 episodi di antisemitismo resi pubblici non hanno nulla a che vedere con quanto accade sul web, e dipendono da segnalazioni varie di singoli fatti, che vanno dallo sputo alla scritta sul muro.
No! Non è assolutamente vero perché nella relazione dell’Osservatorio il dato dei 197 episodi verificati nel 2018 comprendono ben 133 episodi di antisemitismo nel web. Ecco i grafici:
Repubblica ritiene che «200 al giorno sono quelli verificati, e anzi potrebbero essere molti di più» e sostiene che il dato sia confermato dal CDEC:
È lo stesso Centro di Documentazione Ebraica Contemparanea in un comunicato a confermare: “Questo numero [197 episodi l’anno, ndr] non ha alcuna relazione con il numero di commenti o espressioni di antisemitismo in rete, che è molto maggiore. L’Osservatorio antisemitismo”, precisa il Cdec, “non è in grado di assegnare numeri ad ogni singolo commento antisemita che si legge in rete. Tuttavia avendo censito come fa Voxdiritti 300 siti antisemiti e oltre 200 profili Facebook espressamente antisemiti è evidente agli osservatori che i numeri con cui si trova a fare i conti la società italiana sono di grande rilevanza. La Fondazione Cdec”, conclude il comunicato, “ribadisce la scientificità dei dati raccolti ed è pronta a intraprendere azioni legali contro qualunque azione che possa recare pregiudizio alla Fondazione stessa”.
Il comunicato del CDEC conferma solo che il dato dei 197 riguarda gli episodi e che questi non hanno alcuna relazione con il numero dei commenti, come spiegato da Open. Non conferma, però, il numero associato degli insulti giornalieri nei confronti di Liliana Segre:
Nelle ultime settimane, in relazione alla figura della Senatrice Liliana Segre, i dati messi a disposizione dall’Osservatorio sono stati utilizzati in numerose inchieste giornalistiche in Italia e all’estero. L’Osservatorio non intende in alcun modo essere parte di polemiche giornalistiche o politiche.
Alla parole «numerose inchieste giornalistiche in Italia e all’estero» Repubblica linka l’articolo del 25 ottobre 2019, ma i dati del secondo rapporto dedicato alla senatrice, che Open ha richiesto e ricevuto dall’Osservatorio, non riporta da nessuna parte un riferimento a «200 insulti al giorno» nei suoi confronti.
Da nessuna parte Open ha smentito il problema antisemitismo nel web, citando propriamente lo studio di Vox Diritti pubblicato pubblicato il 12 ottobre 2019. Il problema è che riportare quel dato dei «200 insulti al giorno» senza una prova concreta non fa bene al dibattito e rischia di far male a chi vigila su un fenomeno che va assolutamente contrastato.