Voli a 800 euro per tornare al Sud, la proposta del viceministro Cancelleri: «Tariffe scontate del 30-50% per studenti, lavoratori e disabili»
Uno sconto dal 30% al 50%: questa l’idea del viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri che proprio oggi incontrerà la ministra Paola De Micheli – con la quale ci sarebbe già stato un colloquio telefonico – per proporle un emendamento relativo al caro voli in Sicilia. Per tornare a casa in occasione del Natale, come documentato da Open, i siciliani che studiano o lavorano al Nord rischiano di dover spendere un intero stipendio. Da 500 a 800 euro per volare da Milano in direzione Catania o Palermo. Prezzi alle stelle ai quali la politica, adesso, vuole provare a mettere un freno.
L’idea della tariffa scontata
L’idea, così come spiegata da Giancarlo Cancelleri a Open, è semplice: tariffe sociali solo per alcune tratte (Milano-Catania, Milano-Palermo, Roma-Catania e Roma-Palermo a/r) e riservate esclusivamente a tre categorie: lavoratori, studenti e disabili che si trovino al Nord ma che abbiano la residenza in Sicilia. Uno sconto – che verrebbe applicato direttamente al momento dell’acquisto, e non successivamente sotto forma di rimborso – che potrebbe partire già dal 2020, in attesa che agli aeroporti di Catania e Palermo venga riconosciuta la continuità territoriale (prima, però, la Regione Siciliana dovrà richiederla). Saranno coinvolte tutte le compagnie aeree che coprono le tratte oggetto dell’emendamento, anche se – come precisa Cancelleri – al momento sono solo due: Alitalia e Ryanair. «A Vueling, invece, chiederò perché è andata via dall’isola» ha aggiunto, anticipando che incontrerà nei prossimi giorni anche i responsabili di Alitalia ai quali proporrà «un patto tra gentiluomini, un maggior impegno per i siciliani».
L’appello di Cancelleri
«Auspico che facciano prezzi più modesti, che non facciano cartello perché è strano che le due principali compagnie aeree abbiano quasi gli stessi prezzi […] Per noi siciliani questa è una condizione infrastrutturale, non abbiamo alternative», ha spiegato il viceministro a Open.
Per il Codacons è «sequestro di persona»
Secondo il Codacons, il caro biglietti aerei «viola il diritto costituzionale dei siciliani alla libertà di movimento» e questo – per l’associazione – potrebbe portare a ipotizzare i reati di «sequestro di persona ed estorsione»: «Non si può far pagare un volo nazionale come fosse un volo intercontinentale perché questo significa privare i cittadini meno abbienti della libertà fisica e di locomozione, sia pure non in modo assoluto, e può configurare il delitto di sequestro di persona».
La petizione
Su Change.org è stata aperta anche una petizione «contro il caro biglietti aerei da e per la Sicilia» che ha già raccolto oltre 25mila firme. Infine, Open ha simulato, sempre per il periodo 21 dicembre-6 gennaio (arco temporale oggetto della nostra indagine sul caro voli, ndr), un viaggio da Milano Malpensa a Londra con Ryanair. Il costo? Appena 19,98 euro. Niente rispetto ai 400, 500 o 800 euro per tornare al Sud.
Foto in copertina: Ansa
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