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Russiagate, sbuca l’audio di Mifsud, il docente della Link University. Ma è giallo sull’autenticità

13 Novembre 2019 - 21:00 Redazione
Scomparso dal 2017, avrebbe rotto il silenzio per chiedere «la possibilità di tornare alla vita». L'università conferma l'identità della voce: si tratterebbe proprio di lui. Ma il suo avvocato smentisce

«Oggi è l’11 novembre 2019, io sono Joseph Mifsud, questa è la mia voce». Così inizia la registrazione ottenuta dall’agenzia Adnkronos e dal Corriere della Sera in cui un uomo sostiene di essere il professore della Link University sparito nel 2017 e attualmente al centro della contro-inchiesta sul Russiagate portata avanti dal ministro della Giustizia Usa William Barr.

Link contro Roh: il giallo sulla voce

Ma la voce è realmente quella di Mifsud? I pareri sono contrastanti. Per i vertici della Link University – Pasquale Russo e Vincenzo Scotti – sarebbe proprio il docente maltese a parlare nella registrazione.

Altre persone che conoscono Mifsud – non meglio identificate – che sono state contattate da Adnkronos avrebbero riscontrato una «straordinaria somiglianza», secondo l’agenzia stampa.

Dall’altra parte invece l’avvocato svizzero di Mifsud, Stephan Roh, è categorico nel dire che la voce non è quella del suo assistito: troppo alta, accento diverso, tonalità sbagliata: «sembra un vero italiano», conclude Roh.

La richiesta di aiuto

Nell’audio, il sedicente Mifsud si difende dall’accusa di aver agito da tramite per conto dell’intelligence italiana – usando la sua posizione al Link Campus – con la squadra elettorale del presidente americano Donald Trump: nello specifico con George Papadopoulos, ex collaboratore del presidente Usa, accusato nell’inchiesta dell’ex procuratore speciale sul Russiagate Robert Mueller di aver carpito da contatti russi informazioni sulla sfidante di Trump, Hillary Clinton.

Il caso riguarda infatti i presunti tentativi di una parte dell’intelligence americana di sabotare la campagna elettorale del presidente americano agendo di concerto con i servizi segreti di altri paesi, tra cui l’Italia. Nella contro-inchiesta di Barr le origini del Russiagate sarebbero non in Russia, ma in Ucraina.

Ma il Mifsud che si sente nella registrazione mantiene la sua innocenza e estraneità ai fatti: «Io sono stato un “uomo di relazioni” tutta la mia vita, questo è ciò che faccio bene. Cerco di mettere in contatto gruppi diversi, ma nessun gruppo dell’intelligence, dei servizi segreti o cose del genere».

«Recentemente sono stato informato in maniera affidabile che Link Campus è stata accusata di mettere in atto questioni o essere coinvolta con servizi (di intelligence, ndr). Rifiuto categoricamente di accettare qualsiasi cosa di questo tipo. Non c’è mai stato nulla di questo tipo», continua la voce nella registrazione. «Sono almeno due anni che si dice che io ho avuto qualcosa a che fare con questioni che riguardano l’infiltrazione di istituzioni e paesi […] Se ho avuto contatti del genere è perché non ero a conoscenza che le persone erano in contatto con istituzioni del genere».

Infine lo sfogo, seguito da un appello: «È estremamente importante, che mi sia data la possibilità di tonare alla vita», dice la voce, che lamenta come sia stato «molto difficile per me vivere così, senza alcun contatto umano, senza alcuna esperienza umana e io credo che mi si debba dare l’opportunità di farlo […] È estremamente importante che qualcuno, da qualche parte, decida di farmi respirare di nuovo. Grazie».

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