Caserta, giornalista denuncia agguato: «Hanno sparato contro la mia auto»
Si sono avvicinati alla sua auto e hanno sparato diversi colpi, almeno sei o sette, ad altezza uomo, alcuni proiettili hanno attraversato l’abitacolo della vettura, passando a pochi centimetri dal giornalista. A denunciare l’episodio, avvenuto a Gricignano d’Aversa (Caserta), è lo stesso Mario De Michele, direttore di Campanianotizie.com, sul sito.
Solo tre giorni prima, il giornalista era stato vittima di un altro agguato: è stato raggiunto e aggredito da due persone a bordo di una moto coperte da casco integrale. «Per colpa tua il consiglio comunale di Orta è stato sciolto. Ci hai inguaiato. Ora smettila di scrivere sul campo sportivo di Succivo» , gli avrebbero urlato.
L’uomo ha denunciato tutto ai carabinieri che stanno indagando a 360 gradi. La pista più probabile sembrerebbe essere quella della camorra, come si legge proprio sul sito di Campania Notizie.
Il giornalista: Ora ho paura
«Dovrei esordire con le solite frasi di circostanza o a effetto, tipo: “Vado avanti, non mi faccio intimidire, non mi fermeranno”. Preferisco esprimere davvero quello che provo in queste ore. Sono preoccupato per me e per la mia famiglia. Ho poca, anzi nessuna, voglia di scrivere. Mi pesa battere sui tasti. In oltre 20 anni di giornalismo è la prima volta che la scrittura mi pesa così tanto» , scrive lo stesso De Michele in un editoriale.
«Ora il mio unico pensiero a mia moglie, a mio figlio e ai miei genitori. E lo voglio dire: mi sento in colpa. Sapere che mio padre ha pianto perché il suo unico figlio poteva essere ammazzato mi ha segnato a vita. Fingere con mio figlio, che si è spaventato quando ha visto quasi dieci auto dei carabinieri arrivare a casa, è un’esperienza che non auguro a nessun padre. I volti di mia moglie e mia madre (che è svenuta per la paura) bianchi come la cera mi hanno marchiato a fuoco dentro. Scrivo queste poche righe soprattutto per loro. Lo faccio anche per gli altri parenti, per i tanti colleghi e per gli amici veri che stanno provando a contattarmi in ogni modo», continua.
L’editoriale si conclude con un’ammissione: «Ma ve lo confesso, sul piano psicologico non mi sono ancora ripreso. Ho paura» .
La nota di Fnsi
«Si tratta di un episodio di una gravità inaudita che dimostra come il Casertano sia una zona ad altissima densità criminale», scrivono in una nota i vertici di Fnsi, Sugc e il presidente dell’Unci Campania, Sandro Ruotolo.
Foto copertina: Web
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