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Caso Juwelo, vanno al lavoro ma il badge non va: l’sms con cui i dipendenti sono stati messi alla porta

15 Novembre 2019 - 12:13 Fabio Giuffrida
«Ci hanno convocati in un ristorante e, davanti ai cornetti, ci hanno detto che non c'erano più soldi per pagarci»

É lunedì mattina quando 48 lavoratori vanno a lavoro, nella sede romana di Juwelo, società del gruppo tedesco Elumeo, che si occupa di televendite di gioielli, e scoprono che «i badge erano stati disabilitati» e che «era stata cambiata la serratura» («nemmeno con le chiavi riuscivamo a entrare»). A confermarcelo è una nostra fonte, che lavora per Juwelo.

Il testo dell’sms e dell’email

Quello che colpisce di più è il modo in cui sarebbero stati trattati i lavoratori. «Ci hanno mandato una mail, ad altri un sms. “Per favore vieni al ristorante Il Veliero di fronte all’ufficio alle ore 10. Abbiamo un’importante comunicazione da fare su Juwelo. Il turno di mattina è annullato». Una «comunicazione importante», inviata alle 8 del mattino, che Open è in grado di mostrarvi.

Cosa è successo in riunione

«Ci siamo ritrovati quasi tutti all’interno di questo ristorante, davanti a noi solo il capo tedesco, Wolfgang Boye, che ci ha detto di non aver più la disponibilità economica per pagare i nostri stipendi, che il bilancio non era buono e che stavano provando a trovare delle soluzioni». Particolare il modo in cui sarebbero stati accolti in quella che sembra essere una colazione d’addio: «Un rinfresco con tanto di cornetti. Ma chi aveva voglia di mangiare in quel momento?». Un incontro durato circa un’ora nel corso del quale i dipendenti avrebbero ottenuto «risposte vaghe».

«Nessun di noi aveva sentore che le cose andassero male, ci dicevano “autunno scoppiettante, va tutto bene”. E poi che fanno? Ci lasciano a casa? Siamo disperati, cosa ne sarà del nostro futuro? Pensano forse di toglierci la dignità?» ha aggiunto la nostra fonte.

Nell’azienda, adesso, sono rimaste soltanto 10 persone «che lavorano in condizioni inaccettabili, al limite della legalità, dovendosi far carico del lavoro di tutti gli altri, di quelli messi alla porta». Tutti gli altri, in totale 48, sarebbero stati messi alla porta (che, intanto, potranno «stare a casa retribuiti»): attenzione, non si tratta solo di dipendenti di Juwelo ma anche di lavoratori che fanno capo ad una cooperativa e di alcuni liberi professionisti.

Cosa dice il sindacato

«Ci siamo recati subito sul posto, abbiamo chiamato la polizia denunciando l’azienda per il mancato accesso dei dipendenti ai locali. Intanto a noi non è arrivato nulla, nessuna comunicazione di apertura di licenziamento collettivo per riduzione personale o cessazione attività. Oggi, infatti, faremo un’assemblea e probabilmente opteremo per uno sciopero» ci ha spiegato Alessio Pasqualitti, della Slc Cgil.

La replica di Juwelo

«We love you! Cari amici delle gemme, nonostante le false notizie e diffamazioni il team italiano è sempre qui con voi. Per dissipare ogni dubbio il nuovo orario di trasmissione del nostro canale tv è tutti i giorni dalle 10:00 alle 15:00 sul nuovo canale 65 e sul canale 133, un orario ridotto ma concentrato di iniziative speciali che ci permette di offrire più novità e vantaggi per voi clienti. La riduzione dell’orario di trasmissione ha purtroppo comportato inevitabilmente anche la riduzione del team, necessaria per stabilire l’azienda e garantire il lavoro di chi è rimasto», questa la replica dell’azienda su Facebook.

Il caso Carrefour di Crotone

Una situazione che sembra essere analoga a quella dei dipendenti del Carrefour di Crotone, «licenziati con un WhatsApp». I lavoratori continuano la loro protesta – anche stamattina – e attendono l’incontro tra i sindacati e il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Alessandra Todde il prossimo 21 novembre. «Ci avete abbandonati tutti» ci scrivono, esasperati in attesa di conoscere il loro destino.

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