Hong Kong, l’esercito cinese scende in strada per la prima volta per rimuovere i blocchi. Il comandante: «Missione di volontariato»
Non succedeva dal passaggio del tifone Magkhut a ottobre nel 2018, ma questa volta la presenza nelle strade di Hong Kong dei soldati dell’Esercito di liberazione popolare cinese ha un altro significato, visto le manifestazioni anti-Pechino che vanno avanti nella città dal marzo del 2018.
I militari sono intervenuti per rimuovere mattoni e altri oggetti che ostacolavano la circolazione. Secondo l’articolo 14 del Hong Kong Basic Law, l’esercito cinese non potrebbe interferire negli affari locali della regione di Hong Kong.
L’operazione
L’intera operazione, limitata all’area di Kowloon Tong, è durata complessivamente circa trenta minuti: i video che circolano online – sia di media cinesi, come la rete televisiva CGTN, sia di media di Hong Kong – mostrano i soldati correre in formazione “armati” di scope e di secchi, per poi tornare in caserma.
Rispondendo a una domanda di un report del South China Morning Post, un comandante dell’ELP avrebbe spiegato che si tratta di una missione di volontariato, rifiutandosi però di spiegare se l’intervento sia stato chiesto dalla polizia e/o dal Governo di Hong Kong.
Dopo gli scontri, la tregua. Ma continuano le manifestazioni
A Hong Kong sembra tornata una parziale calma, con la riapertura alla circolazione di un tratto autostradale chiuso da giorni al traffico dagli studenti della Chinese University. L’università è stata teatro di uno degli scontri più violenti tra polizia e manifestanti in oltre cinque mesi di proteste, avvenuto nella serata di martedì scorso.
Nonostante questo il leader attivista anti-Pechino Joshua Wong ha annunciato che la manifestazione pro-LGBTQ programmata per oggi ma vietata dalle autorità andrà comunque avanti. In mattinata invece centinaia di sostenitori dei gruppi pro-Pechino hanno sfilato nella strade a sostegno della polizia, dopo cinque giorni di caos, paralisi dei trasporti ed episodi di violenza.
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Credits immagine di copertina: Twitter / CGTN