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No, nessuna scuola di Moie ha annullato la recita di Natale per non offendere i bimbi stranieri

16 Novembre 2019 - 06:09 Juanne Pili
Festività natalizie mutilate in una scuola per non offendere le altre religioni? No, affatto

La consueta recita di Natale prevista per i bambini della scuola Gianni Rodari di Moie in provincia di Ancona si farà eccome. La struttura fa parte dell’Istituto comprensivo Carlo Urbani, il quale si è dovuto scomodare con un comunicato ufficiale nel suo sito web:

«Il simbolo della Natività non offende nessuna sensibilità religiosa e anzi, spesso, nella sua storia, questo Istituto ha consentito momenti di autentica inclusione interculturale, al di fuori di rigidi e precostituiti schemi mentali ed in questa prospettiva va concepito e andrà realizzata la recita nella scuola di Moie».

Sì, perché secondo quanto riportato da diverse testate come il Messaggero (copia cache), i dirigenti scolastici avrebbero annullato la recita per venire in contro «a quel 10% di bambini stranieri non di fede cristiana, cui una recita di Natale potrebbe destare malcontento e offendere la sensibilità religiosa». 

Nascita e morte di una «non-notizia»

Dopo la smentita dell’Istituto, mediante i chiarimenti della dirigente scolastica Patrizia Leoni in conferenza stampa, gli articoli sono stati prontamente aggiornati.  Rimane però il post di Giorgia Meloni che linka il Messaggero:

«Prima era “discriminatorio” il crocifisso, poi il presepe, ora le recite di Natale. Ma sono i bimbi a sentirsi offesi, o è il fanatismo ideologico di qualche dirigente a spingere per censurare ogni simbolo e tradizione della nostra cultura?».

https://www.facebook.com/giorgiameloni.paginaufficiale/posts/10157627297927645

L’equivoco – stando a come è stata trattata la notizia – sarebbe scattato a seguito delle affermazioni attribuite ad alcuni insegnanti.

Nel comunicato dell’Istituto invece si precisa che «Il giorno 13 novembre, nella tarda mattinata, era infatti giunto a scuola il verbale del consiglio di intersezione del 6 novembre scorso (redatto dai genitori) e la richiesta di un colloquio con la Dirigente per individuare modalità condivise a proposito della recita di Natale».

Leoni ha definito tale uscita comunicativa una «non-notizia», precisando inoltre lo sgomento nell’apprenderla, dal momento che «nessuna altra forma di comunicazione, eccetto quella appena descritta, era pervenuta alla sottoscritta né in modo formale né informale da parte di Istituzioni o singoli.

Pertanto lo sconcerto e lo sbigottimento ha coinvolto non solo me, ma anche i genitori rappresentanti dell’Infanzia che prontamente hanno comunicato a questo Istituto la loro dissociazione per una notizia che ha colto tutti di sorpresa».

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