«Nessuna compassione per Venezia». La provocazione del docente ferrarese diventa un caso nazionale
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Per raccontare come si è arrivati alla querela della Liga Veneta, movimento regionale della Lega nazionalpopolare, nei confronti di un professore universitario, occorre tornare indietro di quattro giorni. Venezia è sommersa da 187 centimetri di acqua, una persona è morta a causa di un cortocircuito e l’economia della città è annegata in milioni di euro di danni necessari a ripristinare quel patrimonio mondiale dell’umanità fatto di ponti, cupole e canali.
Il giorno seguente, il 14 novembre, un professore dell’Università di Ferrara scrive sul suo account Facebook: «Sarò duro. Nessuna compassione per Venezia o per i veneti. Il Veneto è la regione con la più alta evasione fiscale. In Veneto, la Lega governa da 30 anni, rubando o permettendo la corruzione mostruosa praticata da Galan e da Forza italia. Proprio nessunissima solidarietà. Anche perché vogliono l’autonomia, vero? E allora se la cavino da soli».
Il professore è Gianfranco Franz, marito dell’ex candidata sindaca di Ferrara Roberta Fusari. Prima di arrivare in laguna e poi dilagare su scala nazionale, la polemica innescata dal docente si consuma sulla sponda ferrarese del Po. La miccia innesca la reazione del sindaco leghista della città emiliana, Alan Fabbri: «Queste parole fanno male alla nostra comunità e alla nostra università – scrive sui social -. Non starò più a guardare che questo individuo continui a mettere a repentaglio la buona immagine della nostra università, per questo chiederò subito al rettore che vengano presi provvedimenti nei suoi confronti, anche per le sue parole razziste».
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Una situazione odiosa
Ad onor del vero, non vi è traccia di razzismo nelle dichiarazioni del professore. Ma va detto che le idee diffuse dal docente sdoganano un clima d’odio. Ed è grave che sia un professore universitario a farsi promotore di tanto livore in un momento così tragico per una città, una Regione, un intero Paese. Gli errori, così, si propagano da ogni lato: lo conferma la risposta fuori misura del sindaco.
La polemica si espande
Qual è il punto? Persino in un momento in cui la solidarietà dovrebbe divorare lo spazio che nella quotidianità è occupato da altri pensieri e sentimenti in Italia si è trovato un pretesto per polemizzare. La questione diventa un assist per fare campagna elettorale e la candidata leghista alla Regione Emilia-Romagna ne approfitta: «La nostra è terra solidale, rifiuta le affermazioni di odio e rancore di certa pseudosinistra che, magari, osa anche definirsi democratica». Da una dimensione cittadina, la disputa assume peso regionale e Lucia Borgonzoni si allinea con Fabbri nel chiedere al rettore dell’università «provvedimenti esemplari» nei confronti del docente.
La posizione del rettore
«Chiedo scusa a nome dell’Università di Ferrara a tutto il popolo veneto per l’inqualificabile post del professor Franz». È il rettore Giorgio Zauli a parlare e a dedicare un pensiero «ai tantissimi studenti veneti, che rappresentano la maggioranza dei nostri fuori sede. E ai rapporti, ottimi ma costruiti in maniera non sempre indolore, che consentono al nostro ateneo di operare anche a Rovigo e Adria». Il rettore, scrive il Resto del Carlino, non cela l’imbarazzo, ma sul deferimento del docente ci tiene a precisare: «Queste son cose che decide, in autonomia, l’ateneo. E su questo aspetto non mi esprimo, tanto più essendo io stesso oggetto di qualche attenzione morbosa, per una vicenda che considero un’idiozia».
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La querela e il commento di Fontana
Tre giorni dopo quel post, la Liga Veneta comunica che ha dato mandato ai propri legali per querelare il professor Gianfranco Franz. E così il caso supera i confini regionali e assume portata nazionale: «Parole gravissime e inaccettabili – commenta Lorenzo Fontana, ex ministro della Famiglia e deputato della Lega -. Quanto compare su quel post è un misto di falsità e offese gratuite nei confronti della Lega, di tutti i veneti e soprattutto dei veneziani, che stanno vivendo un momento difficile e un’emergenza che ha causato anche delle vittime. Per questo abbiamo ritenuto di portare il caso all’attenzione dei legali».
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