Proteste a Hong Kong, la polizia irrompe al Politecnico. Esplosioni
La giornata del 18 novembre si apre con un’impennata di violenza, ad Hong Kong. Dopo una notte di stallo, all’alba (ora locale) la polizia ha fatto irruzione nel Polytechnic University di Kowloon dove sono asserragliati circa 200 manifestanti pro-democrazia. Subito dopo si sono sentite delle esplosioni. A quanto riporta l’agenzia Ansa, all’interno del campus si vedono incendi alimentati da piccole vampate.
L’ambasciatore annuncia la linea dura
Nella giornata del 17 novembre, l’ambasciatore cinese in Italia Li Junhua, in un’intervista al Tg2, parlando delle proteste a Hong Kong, ha annunciato che Pechino è pronta a usare il pugno di ferro. «Qualora la situazione continuasse a peggiorare – ha spiegato l’ambasciatore – e si creasse una crisi acuta che il governo regionale non riesce a tenere sotto controllo, che può creare confusione o che mina la sovranità nazionale e la sicurezza, il governo centrale cinese non resterà seduto a guardare».
L’attacco a Wong
«Qualsiasi persona o forza tenti di dividere la Cina, non potrà mai vincere, anzi andrà incontro a punizioni legali», ha avvertito Li Junhua, che poi è andato all’attacco dell’attivista democratico Joshua Wong, invitato in Italia dalla Fondazione Feltrinelli il 27 novembre, ma per adesso bloccato in Cina.
Per l’ambasciatore Wong è «da sempre un sostenitore della totale indipendenza di Hong Kong, un clown impegnato a gettare benzina sul fuoco».
Lo stesso Wong oggi ha esortato Berlino a bloccare il programma di assistenza all’addestramento di militari cinesi dopo che l’esercito di Pechino per la prima volta è apparso nelle strade dell’ex colonia britannica, da mesi scossa da violenti proteste.
«Mi rende furioso il fatto che le forze armate tedesche stiano apparentemente aiutando ad addestrare i soldati cinesi. Alla luce degli scontri a Hong Kong, il ministero della Difesa avrebbe dovuto mettere fine a questo programma tempo fa», ha affermato Wong in un’intervista al Bild, sostenendo che le forze di sicurezza di Hong Kong usano «cannoni ad acqua tedeschi. Quando metteranno fine al loro export?», ha chiesto l’attivista.
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