Qualità della vita in Italia: il Nord fa asso pigliatutto, il Centro arranca. Maglia nera per il Sud
La qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata, ma la penisola è ancora divisa in due. Non solo in termini di velocità e sviluppo, ma anche per qualità della vita. È questo il quadro che emerge dalla classifica redatta da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Dall’indagine emerge come in 65 province italiane su 107 la qualità della vita risulti buona o accettabile. Tuttavia, osservando nel dettaglio i dati, il divario tra Nord e Centro-Sud resta sempre marcato. A svettare nelle prime dieci posizioni vi sono infatti solo province del Nord Italia: Trento, Pordenone, Sondrio, Verbano-Cusio-Ossola, Belluno, Aosta, Treviso, Cuneo, Udine e Bolzano, e per scorgere una provincia appartenente alla zona del Sud d’Italia è necessario scorrere la classifica fino alla 69esima e alla 70esima posizione, dove si collocano rispettivamente Potenza e Matera.
E se nel Nord-Est la qualità della vita si riconferma essere tra le migliori in Italia, il Sud e le isole fanno fatica a offrire standard qualitativi sufficienti: in 35 province su 38, infatti, la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente. Agrigento risulta essere il fanalino di coda della classifica, piazzandosi al 107esimo posto. La provincia di Agrigento, infatti, risulta essere carente sotto quasi tutti gli aspetti della qualità della vita (lavoro, salute, istruzione, ambiente, turismo). Una realtà totalmente agli antipodi rispetto al Nord Est d’Italia, dove Trento si guadagna il titolo di miglior provincia della penisola. Nel Centro Italia, invece, la situazione è bilanciata: in 14 su 22 centri la qualità della vita nel 2019 risulta buona o accettabile.