Sigaretta elettronica, Apple mette al bando le app: «Incoraggiano anche al consumo di sostanze illegali»
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Con un colpo di spugna, Apple cancella le 181 app contenute nel proprio store legate all’uso della sigaretta elettronica. Le app sono un mezzo molto usato tra i fanatici dello “svapo”.
Si utilizzano, ad esempio, per creare i liquidi da fumare, oltre a suggerire una serie di informazioni come quantità di nicotina, caratteristiche degli aromi, calcolo della miscela.
Apple ha dunque così giustificato il ban: «Di recente, esperti che vanno dal Cdc all’American Heart Association hanno attribuito una varietà di lesioni polmonari e decessi a sigaretta elettronica e prodotti di svapo, arrivando a definire la diffusione di questi dispositivi una crisi per la salute pubblica e un’epidemia tra i giovani», si legge in un commento rilasciato al magazine Axios.
La decisione arriva all’indomani dell’allarme lanciato dai medici, complici anche le decine di morti registrate, e centinaia di casi sospetti, di qualche mese fa, a seguito di una strana epidemia che aveva colpito gli Usa: molti pazienti avevano infatti varcato la soglia degli ospedali presentando sintomi comuni come vomito, problemi polmonari, difficoltà respiratoria.
I malori potrebbero essere stati causati – ma l’ipotesi è ancora da dimostrare – dalla vitamina E acetato. Questa sostanza è usata «come addensante nei liquidi contenenti Thc (tetraidrocannabinolo, uno dei componenti principali della cannabis).
La nuova politica di Apple è presto spiegata: «Le App che incoraggiano il consumo di tabacco e prodotti di svapo, droghe illegali o quantità eccessive di alcol non sono consentite sull’App Store. Le app che incoraggiano i minori a consumare una qualsiasi di queste sostanze verranno rifiutate. Non è consentito agevolare la vendita di marijuana, tabacco o sostanze controllate (ad eccezione delle farmacie autorizzate)».
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