Sondaggio Winpoll, Bonaccini avanti in Emilia-Romagna
Stefano Bonaccini oltre il 50%, Lucia Borgonzoni ferma al 42%. Dopo la perdita dell’Umbria, tra le Regioni più rosse d’Italia, il Partito democratico, secondo questi numeri, tira un sospiro di sollievo. In Emilia-Romagna si vota per le Regionali il prossimo 26 gennaio: in attesa della mossa del Movimento 5 stelle, ancora incerto se correre da solo, in coalizione con il Pd o non correre proprio, i dati che arrivano sulla scrivania di Nicola Zingaretti sono confortanti.
Il sondaggio commissionato dai dem a Winpoll è pubblicato sul Sole 24 Ore consegna al presidente uscente Bonaccini un buon margine – ipotetico – per ottenere la riconferma al Palazzo della Regione, a Bologna. «Dico da tempo che Bonaccini vincerà e sarà ancora presidente dell’Emilia Romagna. Non c’entrano nulla né le ideologie né le politiche nazionali», afferma Luigi Zanda, tesoriere della segreteria di Zingaretti.
La strategia per vincere in Emilia-Romagna è basarsi sui risultati ottenuti nella passata legislatura. «Bonaccini vincerà perché il suo programma di buon governo si poggia su cinque anni nei quali tutti gli indicatori della regione sono positivi, dal Pil all’occupazione, dalla sanità all’igiene pubblica, dalla scuola al turismo. Gli emiliani e i romagnoli lo sanno», conclude Zanda.
Sono due gli scenari presi in considerazione dal sondaggio: se il M5s candidasse un suo uomo, restando fuori da un’alleanza con Bonaccini, il governatore uscente otterrebbe il 50,7% dei consensi, contro il 42,1% della candidata di centrodestra Borgonzoni. Se invece il Movimento entrasse a far parte della coalizione di centrosinistra, Bonaccini salirebbe al 56,2% dei voti, mentre Borgonzoni resterebbe pressoché stabile con un 42,9%.
Per questi numeri Luigi Di Maio starebbe valutando l’ipotesi di correre con Bonaccini, o ancora più probabile, di non presentare nessun candidato, per un’astensione strategica: l’elettorato del Movimento in Emilia-Romagna è più spostato verso il centrosinistra, quindi buona parte dei suoi finirebbe per votare comunque Bonaccini.
Nel sondaggio Winpoll, però, c’è una nota d’ombra che non consente al Pd di adagiarsi troppo sulle rilevazioni: benché Bonaccini goda di un ampio consenso, se gli intervistati vengono interrogati su un voto di lista, il vantaggio del centrosinistra si ribalta. Anzi: il centrodestra sale al 47,6%, contro il 44,8% di Pd e alleati. Ma il dato che scotta ancora di più è quel 33% di consensi che la Lega riuscirebbe a ottenere, quasi la stessa fetta di elettorato rimasta al Pd nella regione della Bolognina.
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