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Truffa e finanziamenti illeciti, oggi l’interrogatorio di Lara Comi: «Convinta di non aver commesso reati»

18 Novembre 2019 - 17:26 Redazione
«Non si riconosce nella rappresentazione che le è stata fatta di soggetto che non ha rispetto delle regole. Ha risposto a tutto, è convinta di non avere commesso nessun reato», spiega il suo legale

Finita agli arresti domiciliari in un nuovo filone dell’inchiesta “Mensa dei poveri” della procura di Milano, l’ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi è stata interrogata oggi dalla giudice per le indagini preliminari di Milano Raffaella Mascarino per circa 5 ore. «Non si riconosce nella rappresentazione che le è stata fatta di soggetto che non ha rispetto delle regole. Ha risposto a tutto, è convinta di non avere commesso nessun reato», spiega il suo legale Giampiero Biancolella. «I reati contestati a Lara Comi non sussistono e non ci sono esigenze cautelari», aggiunge al termine dell’interrogatorio. La Comi da giovedì scorso è ai domiciliari nel secondo filone dell’inchiesta “Mensa dei poveri” su presunte tangenti e finanziamenti illeciti, indagine che lo scorso 7 maggio aveva già portato a 43 misure cautelari.

Lara Comi, ha aggiunto l’avvocato Biancolella, «ha cercato di difendersi documentando, argomentando, spiegando. Siamo convinti che ci siano tutti gli estremi per revocare la misura cautelare ma anche per una declaratoria di insussistenza degli elementi accusatori. È ovvio che è un processo complesso, agiremo nel migliore dei modi». L’intenzione di respingere le accuse era stata preannunciata dal legale prima dell’interrogatorio: «Dimostrerà utilizzando anche la documentazione che è stata acquisita nel corso dell’indagine, che i reati contestati sono inesistenti», dice Biancolella, arrivando in Tribunale a Milano in compagnia della ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi.

In copertina l’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, al centro, arriva al Palazzo di Giustizia per l’interrogatorio di garanzia a seguito dell’arresto per presunta corruzione, Milano, 18 novembre 2019. ANSA/Flavio Lo Scalzo

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