Ponte Morandi, per due anni Atlantia ha ignorato un documento sul «rischio crollo»
Alla fine un rapporto che metteva nero su bianco il pericolo di crollo del Ponte Morandi di Genova esisteva. Come scrive il quotidiano la Repubblica, quel «documento di programmazione del rischio» è stato stilato dall’Ufficio Rischio di Autostrade nel 2014 e, successivamente, è stato visionato sotto varie forme da parte dei consigli di amministrazione, sia di Autostrade che di Atlantia.
Sotto varie forme perché nel 2017 succede qualcosa: improvvisamente nel documento non si parla più di «rischio crollo» ma di «rischio perdita stabilità». Una differenza sottile ma non irrilevante, visto che il « rischio crollo» prevede la chiusura immediata della struttura.
Il documento è stato trovato all’interno del registro digitale di Atlantia, sequestrato nel marzo del 2019 nella sede del gruppo a Roma dai finanzieri del Nucleo operativo metropolitano (guidati dal tenente colonnello Giampaolo Lo Turco) e del Primo gruppo di Genova (diretto dal colonello Ivan Bixio).
Fino ad ora era stato tenuto segreto dalla procura e dalla guardia di finanza. Adesso potrebbe mettere in grande difficoltà il gruppo, a partire dalla Spea (società delegata al monitoraggio della rete autostradale) che dovrà rendere conto delle variazioni nel testo.
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