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Quanto è profondo il mare? Il manifesto delle 6mila sardine: «Siamo un popolo di persone normali: pronti a dirvi “basta”»

21 Novembre 2019 - 13:39 Riccardo Liberatore
Dicono di essere almeno centinaia di migliaia e puntano a conquistare piazze su e giù per l'Italia. Ma le sardine continueranno a nuotare?

Chissà se nel scrivere il manifesto (pubblicato oggi sulla pagina Facebook) Giulia, Andrea, Roberto e Mattia, gli ideatori del movimento della 6mila sardine, nato a Bologna per contenere l’onda leghista, abbiano voluto giocare sullo scherzo dei gattini che mangiano le sardine di Matteo Salvini.

Il sospetto viene leggendo la citazione del capolavoro di Lucio Dalla (Com’è profondo il mare) in fondo al manifesto: «È chiaro che il pensiero da fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare». Citazione che ne evoca un’altra, tratta dai primi versi della canzone: «Siamo noi, siamo in tanti. Ci nascondiamo di notte […] Siamo gatti neri».

Da un parte la denuncia della sterilità intellettuale, dell’ignavia dell’establishment politico – o dei “populisti” come si legge all’inizio del manifesto – che «umilia il mare», che spaventa ma non intimidisce. Dall’altra invece la promessa di una rivalsa e anche di una vittoria.

«Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta»

Vista la rapidissima crescita del movimento – sono previsti dieci nuovi flash mob da qui al primo dicembre (oggi sono in azione a Sorrento) – è chiaro che con i numeri e le piazze sono aumentate anche le ambizioni e che il movimento è pronto a scommettersi tutto in una fase in cui i partiti faticano a portare in piazza così rapidamente, con così tanto entusiasmo migliaia di persone.

La scommessa del movimento è quella di essere – o quantomeno di rappresentare – la maggioranza invisibile, per troppo tempo colpevolmente in silenzio. Confidano nella forza dei numeri e nella loro “normalità”: «Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero». Ma soprattutto: «Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta».

Serietà, gentilezza e normalità

A risvegliarli sarebbe stata la prepotenza della politica, il malcostume, le «bugie e odio» che travisano la realtà, le tendenza a ridicolizzare il prossimo. Molti temi già sollevati nel discorso fatto in piazza a Bologna in cui denunciavano il «gioco sporco» degli avversari, i «troll e dei robot».

«Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete […]» – si legge nel manifesto – «Non c’è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete».

Per riscoprire la politica con «la P maiuscola», i politici, «[…] quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie». Per salvare il mare.

Mappa di Nazzareno Squadroni

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