Regionali in Emilia Romagna e Calabria, il M5s correrà da solo. Il verdetto di Rousseau sconfessa la linea Di Maio
Gli elettori di Rousseau hanno scelto al 70,6% il «no» alla “pausa elettorale”: per i militanti M5s, i grillini devono correre alle elezioni in Emilia-Romagna e in Calabria del prossimo 26 gennaio. «Dobbiamo partecipare alle Regionali con tutte le nostre forze. Ed è quello che faremo: io sarò in prima linea», afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. E ha aggiunto: «In Emilia Romagna e in Calabria ci presenteremo e i parlamentari e i consiglieri regionali mi hanno chiesto di correre da soli».
Nei giorni scorsi, il capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato Stefano Patuanelli scriveva: «Non possiamo fare questo percorso, insieme, stando costantemente in campagna elettorale e governando al contempo il Paese». «E invece sì», gli ha risposto Rousseau.
In Calabria, Paolo Parentela, coordinatore della campagna elettorale che si era dimesso il 20 novembre affermando che sottoponendo la votazione a Rousseau, i vertici «deludono le migliaia di attivisti calabresi», dopo il voto sulla piattaforma online, ha deciso di ritirare le dimissioni. «Su richiesta dei colleghi parlamentari e di Luigi Di Maio», scrive in un comunicato stampa, «ritiro le dimissioni perché credo che sia giusto e doveroso presentarci uniti, compatti e determinati a recuperare il tempo perso».
Parentela non è l’unico degli attivisti M5s romagnoli e calabresi ad aver fatto pace con le alte sfere del partito dopo che Rousseau ha dato loro ragione. «Questa decisione presa oggi su Rousseau è per qualcosa, non contro qualcuno. È per la partecipazione di tutti, non contro questo governo in cui credo», chiarisce Anna Laura Orrico, sottosegretaria del ministero per i Beni e le attività culturali del Movimento 5 Stelle. «Sono felice di questo voto, nonostante non abbia fatto mistero che ritenevo già il quesito viziato dall’illogicità di accoppiare due regioni diverse e di far votare tutti su tutto», scrive.
Davide Zanichelli, emiliano e deputato M5S, si è rallegrato dell’esito della consultazione: «Poter votare il Movimento 5 stelle è importantissimo», spiega a Open. Zanichelli è stato uno dei primi 32 consiglieri comunali delle liste civiche che si presentavano nel 2009 prima della fondazione del Movimento. Racconta: «sarebbe stato inconcepibile allora “scegliere” di non presentarsi».
Sulla decisione di correre senza il Pd, Zanichelli è secco: «Luigi ha già detto che l’esperimento umbro è capitolo chiuso, e io sono d’accordo con lui. Ora pensiamo al Movimento e ai contenuti».
Proliferano su Facebook e Twitter le reazioni degli attivisti M5s che si congratulano per la scelta di Rousseau. Nessun post invece a riguardo sulle pagine di Stefano Patuanelli, Max Bugani e gli altri che propendevano per una «pausa di riflessione». In Calabria, il Movimento 5 Stelle potrebbe aggiudicarsi, secondo i sondaggi, intorno al 16%, mentre in Emilia-Romagna i consensi potrebbero calare fino al 5%.
La decisione di lanciare questa consultazione online per gli attivisti M5s era stata una reazione dei vertici ai sondaggi e dopo i risultati delle scorse elezioni regionali in Umbria. Ma alla luce del verdetto, il voto su Rousseau «rischia di essere decisivo per far perdere il Pd», ha detto il numero uno di Youtrend, Lorenzo Pregliasco, consultato da Open.
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