Bonaccini tende la mano al M5S: «Riflettano. Più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono»
Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, alla luce dell’incontro tra Luigi di Maio e Beppe Grillo dopo il voto su Rousseau dei giorni scorsi che ha sancito la presenza dei pentastellati alle prossime elezioni Regionali, tende la mano ai 5 Stelle.
«Non mi sono permesso di dire al M5s cosa doveva fare – ha detto il candidato del Partito Democratico – non gli dico cosa deve fare, ci mancherebbe. Dico solo che riflettano».
Le parole del governatore fanno eco a quelle dello stesso Beppe Grillo che oggi aveva dichiarato, prevedendo una debacle del Movimento in caso di corsa solitaria: «Avete fatto questa votazione sull’Emilia-Romagna. Ci andiamo per beneficenza. Magari facciamo da tramite tra una destra che arriva un po’ pericolosetta e una sinistra che si deve formare»
Bonaccini ha poi parlato di una «polarizzazione» che «porterà a uno schiacciamento di una presenza autonoma, perché tutti sanno che con questa legge elettorale vincerà Stefano Bonaccini, come molto probabile, oppure Lucia Borgonzoni. Non è che ci sono terze posizioni che possono conquistare il governo dell’Emilia-Romagna dal punto di vista del diventarne presidente. E quindi credo che debbano riflettere, perché dentro questo schema potrebbero invece per la prima volta candidarsi alla guida di una Regione».
Quindi, ha argomentato ancora Bonaccini riferendosi al M5s, «loro non governano in nessuna delle 20 Regioni italiane. Quando sei un partito con un profilo nazionale io credo che prima o poi debba anche prenderti la responsabilità di andare a governare grandi territori, in questo caso come l’Emilia-Romagna. Però, ripeto, la scelta giustamente sta in capo a loro».
Anche perché, puntualizza il governatore emiliano-romagnolo, «non credo ad alleanze fatte per battere gli avversari, sono prese in giro ai cittadini. Però in questi ultimi mesi praticamente abbiamo votato insieme quasi tutti i provvedimenti che la regione Emilia-Romagna ha adottato. Quindi – conclude Bonaccini – sono molte di più le cose che uniscono da quelle che dividono. Però decidano in libertà, se vorranno stare come avversari ho rispetto per loro».
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