Manovra, cos’è il “bonus neo mamme” e perché fa litigare il governo
Esonero contributivo per tutte le lavoratrici che hanno avuto un bambino: questo prevede il “bonus neo mamme” – da inserire nella manovra economica – che si pone l’obiettivo di intervenire sul «fenomeno delle donne costrette a lasciare il lavoro dopo il primo anno di maternità», ha spiegato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo (M5s)
La proposta è semplice: concedere un esonero contributivo al 100%, fino a 3 anni, ai datori di lavoro che intendono mantenere in servizio le lavoratrici neo mamme. La misura lascerebbe inalterato il divieto di licenziamento al rientro dalla maternità per i primi 12 mesi dalla nascita. L’obiettivo della norma dovrebbe essere anche quello di «incentivare la natalità» nel nostro Paese.
Una proposta che, però, non convince tutti e che rischia di spaccare il governo. «Era una proposta della Lega: perché premiare un’impresa che rispetta le regole? Sarebbe una legittimazione a chi costringe alle dimissioni le madri lavoratrici», ha spiegato la vicecapogruppo del Pd alla Camera Chiara Gribaudo.
«Non c’è alcuna discriminazione, viene previsto un meccanismo premiale per chi decide di tutelare il posto di lavoro di una donna con un figlio piccolo» replicano dal ministero.
Foto in copertina: Pixabay
Leggi anche:
- Un milione di euro per le mamme atlete: il nuovo fondo del governo. L’azzurra Lo Bianco: «La maternità è compatibile con lo sport»
- Come è cambiata la famiglia: l’età in cui si diventa mamma divide l’Italia
- Mille euro al mese per chi sta a casa a fare la mamma: la proposta del Popolo della Famiglia che fa molto discutere
- Manovra, il governo dimezza la plastic tax: viene esclusa la riciclata
- Manovra, Italia Viva punta i piedi contro la plastic tax: vertice con Conte e Gualtieri
- Manovra, nuovo vertice alle 8. Verso un rinvio su plastic e sugar tax. Vittoria renziana? Palazzo Chigi: «No a bandierine»