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Milan-Napoli in 5′, Bonaventura risponde a Lozano: 1-1 e la classifica piange

23 Novembre 2019 - 19:52 Daniele Miceli

Non basta a Carlo Ancelotti tornare nel ‘suo’ stadio per tirare il Napoli fuori dalla crisi e dalle contestazioni. A San Siro il Milan impone l’1-1. Succede tutto nel primo tempo, e tutto in 5′. Napoli avanti al 24′ con Lozano, dopo una traversa di Insigne. Cinque minuti più tardi Bonaventura tira giù la porta e fissa la parità. Il Napoli, 4 punti in 5 partite, resta settimo. Addirittura a -15 dalla Juve dopo sole 13 giornate. Il Milan è 6 punti dietro agli azzurri, a + 5 sulla zona retrocessione.

Lozano arriba

Lo scontro tra squadre in ritardo rispetto alle previsioni del pre-campionato si apre con i peggiori auspici. Nel riscaldamento saltano Suso per il Milan e Fabian per il Napoli. Due spagnoli, due armi tattiche di primo livello (anche se il rossonero è partito malissimo in campionato). Giocano al loro posto rispettivamente Rebic e Elmas. E non certo per colpa loro lo spettacolo del primo tempo non è da spedire sugli schermi delle scuole calcio.

Il gol di Lozano, Ansa

Il Milan alza tanto la pressione, il Napoli alla lunga si mostra più organizzato. Tanta buona volontà, ma lo stato di difficoltà delle due squadre si specchia sul rettangolo di gioco. La squadra di Pioli prova a pizzicare con maggiore insistenza a sinistra dove Theo Hernandez, Krunic e Bonaventura (dal 1′ al posto dello squalificato Calhanoglu) sono una catena indigesta al Napoli. Apprezzabile. Come apprezzabilissimo è il sinistro a giro che Insigne spedisce al 24′ sulla traversa di Donnarumma: sul rimpallo, di testa, Lozano è abile, veloce. Scaltro. E fa 0-1.

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Jack di cuore!

Rischia di essere il classico inizio dello sprofondo rossonero. Così non è, perché il Napoli di questa congiuntura (con Adl intenzionato a congelare gli stipendi) non ha il killer instinct e il Milan ha un Bonaventura in più. Jack è lontanissimo dalla migliore forma, ma rabbia e talento non vanno allenati negli episodi singoli. E così quando cinque minuti più tardi Hernandez e Krunic impostano dal solito lato, Jack può scaricare un missile in porta. Lo fa, Meret non può arrivarci. Bonaventura torna a segnare in campionato dopo un anno e un mese.

San Siro festeggia, il Napoli un po’ meno quando sempre dalla sinistra arriva in area un pallone che per poco Hysaj non spedisce nella sua porta. Il Milan è rinvigorito, per quanto sfilacciato, ma la grande chance finisce sui piedi di Insigne, murato da Donnarumma sull’ultimo squillo di un primo tempo fatto di molta buona volontà e poco spettacolo tecnico.

Donnarumma mura Insigne, Ansa

Napoli senza cattiveria, Milan solite pecche

I cambi della ripresa sembrano agevolare la presa di possesso della partita da parte del Napoli. Kessie sostituisce l’infortunato Rebic, Paquetà avanza. Scarso effetto. Quando, invece, Ancelotti tira fuori Callejon e mette dentro Mertens passando al 4-3-3, il Napoli (che perde Insigne per infortunio, sostituito da Younes), dà la sensazione di potersi prendere il match, anche in virtù delle vecchie pecche rossonere: Piatek non vede la porta, Biglia più che portare il pallone, lo perde (e lancia un pericolosissimo contropiede).

Calabria mezzala

L’ex Lazio indispone San Siro, Pioli lo sostituisce con Calabria: Kessie fa il mediano, il difensore si adatta addirittura mezzala. E’ il manifesto delle difficoltà di Biglia e dell’attuale ristrettezza della rosa rossonera, eppure il Napoli non ne approfitta. Rischia, anzi, dalla solita azione di Theo Hernandez: Piatek grazia Meret. Non serviranno gli ingressi di Llorente e Leao, e un tiro potente ma centrale di Allan, per alterare l’1-1. Che non serve a molto per entrambi. Ma, quanto a morale, il Milan ne esce un po’ meglio.

Foto di copertina Ansa

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