Saluti fascisti a Milano: condannati in quattro. Corte d’Appello ribalta le assoluzioni
Ribaltate le assoluzioni, in primo grado, per quattro persone accusate di saluti fascisti nel 2016. 300 aderenti all’associazione di estrema destra «Lealtà Azione» avevano promosso la commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana al Campo X del Cimitero Maggiore, a Milano, il 25 aprile del 2016.
La notizia, riportata dal Corriere della Sera, sottolinea come in primo grado la Procura avesse contestato l’effettiva violazione della Legge Mancino che punisce «le manifestazioni esteriori e l’ostentazione di simboli propri o usuali delle organizzazioni» richiamate dalla legge che nel 1975 attuò la Convenzione di New York del 1965, contro chi diffonde idee fondate sulla superiorità della razza e odio etnico.
Ma i quattro, gli unici a essere identificati, erano stati assolti dopo che il giudice aveva riqualificato il fatto come violazione della «legge Scelba» del 1952 sul disciolto Partito Fascista, affermando allo stesso tempo che quel tipo di commemorazione di defunti non avesse la finalità (e il concreto pericolo) di ricostituzione del disciolto Partito Fascista.
Due giudici della quinta V Corte d’Appello hanno però accolto il ricorso del pm Piero Basilone e condannato i quattro a un mese e dieci giorni per violazione della legge Mancino del 1993, in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
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