Migranti, Open Arms chiede un porto sicuro. Lamorgese risponde in tv: «Probabilmente sarà presto assegnato»
Nuovo appello, questa volta da parte della nave Open Arms che chiede all’Europa un porto sicuro dove poter far sbarcare 73 naufraghi che da tre giorni sono in balia del maltempo.
Malta ha già respinto la richiesta di sbarco dell’Ong, in attesa adesso di una risposta da parte del ministero dell’Interno italiano. Parlando a Mezz’ora in più, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha risposto che «probabilmente sarà dato».
Il messaggio di richiesta di aiuto
«Continuiamo a chiedere che le persone vedano rispettati i loro diritti, stabiliti dalle convenzioni internazionali e dal diritto marittimo», dichiara in un video diffuso su Twitter Riccardo Gatti, capo missione a bordo della Open Arms.
73 persone in balia del maltempo.
— Open Arms IT (@openarms_it) November 24, 2019
A bordo ci sono bambini piccoli, persone con ferite da arma da fuoco e ustioni gravi.
26 ragazzi che viaggiano soli.
Hanno già attraversato l’inferno, l’Europa dimostri di rispettare la loro dignità.#unportosicurosubito pic.twitter.com/rpZJbUUEK7
Sono 73 le persone sulla nave, di cui 4 donne, 2 bambini di 3 e 4 anni e 24 minori. Sono strati soccorsi all’alba da una barca finita alla deriva a 50 miglia a nord dalla costa libica di Zawija, località in cui la controversa guardia costiera libica è gestita dal trafficante libico Abd al-Rahman Milad, detto “Bija”.
«Settantatrè persone in balia del maltempo», denuncia la Ong «a bordo ci sono bambini piccoli, persone con ferite da arma da fuoco e ustioni gravi, 26 ragazzi che viaggiano da soli». «Hanno già attraversato l’inferno», conclude Gatti, «l’Europa dimostri di rispettare la loro dignità».
Ocean Viking a Messina. Continuano le ricerche a Lampedusa
Nel frattempo alle 14 è arrivata al porto di Messina la nave Ong Ocean Viking con 213 naufraghi a bordo – tra cui 59 minori – anche loro recuperati in parte vicino alla costa libica di Zawija. Ieri, 23 novembre, le autorità italiane hanno assegnato Messina come porto di sbarco.
In questo caso, la Germania, la Francia e Malta si sono unite all’Italia nel chiedere alla Commissione europea di attivare le procedure di ricollocamento dei migranti. I migranti prima saranno portati all’ex caserma Gasparro per l’identificazione e poi dovrebbero essere ripartiti tra vari paesi Ue.
Nel frattempo, continuano le ricerche al largo di Lampedusa dove sono stati portati in salvo 149 migranti dopo il naufragio avvenuto nel tardo pomeriggio del 23 novembre a circa un miglio dalle coste di Lampedusa. Per il momento, sono stati recuperati cinque cadaveri di donne.
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