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Carola Rackete da Fazio: «Dove è finita la nostra umanità se non possiamo attenerci alle leggi stabilite a livello internazionale?»

24 Novembre 2019 - 23:19 Redazione
Oltre a Carola Rackete in studio era presente anche Muhamad Diaoune, uno dei giocatori del Sant'Ambroeus FC, squadra milanese composta da richiedenti asilo e rifugiati

Negli ultimi giorni Carola Rackete è tornata in Italia, dopo il caso Sea Watch, dopo essere stata arrestata e rilasciata. Prima con una conferenza alla Fondazione Feltrinelli e poi sulla poltrona di Che Tempo Che Fa, la trasmissione condotta da Fabio Fazio su Rai 2.

«Sono abbastanza contenta di essere di nuovo qui in Italia. Ho seguito quello che è successo. La situazione nel Mediterraneo continua e ci sono ancora oggi persone che arrivano dalla Libia, che sono disperate e vogliono essere salvate. E la nostra nave è ancora bloccata qui anche se è stata rilasciata secondo il tribunale […] Però l’attenzione dei media sembra essere scomparsa. Torno in Italia per sollevare questo punto».

Rackete durante la trasmissione ha affrontato due temi. Il primo è quello dei migranti, e delle leggi che hanno portato alla stagione dei “porti chiusi”: «Come cittadina europea sono sempre cresciuta con la fiducia nei governi, e nei Paesi. La situazione è cambiata tantissimo. Quando fai una richiesta alle istituzioni non ricevi una risposta o addirittura ricevi una risposta negativa. È come chiedersi: “Ma dove è finita la nostra umanità se non possiamo attenerci alle leggi stabilite a livello internazionale?”»

Il secondo tema, affrontato anche nel suo libro Il mondo che vogliamo, è quello dell’ecologia: «Io penso ci si debba rendere conto che siamo arrivati a un punto critico. Dobbiamo ridurre l’utilizzo delle risorse, consumare meno. Abbiamo risorse limitate. Come condividere tutte le cose in modo tale che tutti ne abbiano a sufficienza? Dobbiamo vivere nei limiti di questo pianeta insieme».

Oltre a Carola Rackete e alla portavoce di SeaWatch Italia, Giorgia Linardi, in studio era presente anche Muhamad Diaoune, uno dei giocatori del Sant’Ambroeus FC, squadra milanese nata nei centri d’accoglienza composta da richiedenti asilo e rifugiati. Per tutta la trasmissione Fazio ha provato a chiedere qualche racconto, qualche storia sul viaggio di un anno che dal Senegal l’ha portato in Italia. Non ha mai ricevuto una risposta.

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