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Omicidio Sacchi, il padre di Luca: «Anastasia era più distaccata con noi. Princi non è stato vero amico. Nascondono qualcosa»

25 Novembre 2019 - 07:52 Redazione
Per Alfonso Sacchi anche la ragazza del figlio, Anastasia, nasconderebbe qualcosa

A un mese dalla morte di Luca Sacchi continuano a esserci molte zone d’ombra sulla morte del 24enne, ucciso con un colpo di pistola alla testa lo scorso 23 ottobre. Per l’omicidio sono accusati Valerio Del Grosso e il suo complice, Paolo Pirino. Tra le figure su cui ancora resta da fare molta chiarezza c’è anche lei, Anastasia, la ragazza di Sacchi: «Probabilmente sta nascondendo qualcosa, visti i suoi comportamenti». A dirlo è Alfonso Sacchi, il padre di Luca, in un’intervista al Messaggero.

Una trattativa per acquisto di droga finita male, forse una regolazione di conti e la mediazione di Giovanni Princi, ex compagno di scuola e amico di Luca Sacchi: «Vorrei saperlo anche io cosa è successo quella notte. Riguardo Princi, penso che un amico si sarebbe comportato diversamente. L’amicizia è un’altra cosa», dice Alfonso Sacchi.

E proprio su Princi, riporta il Messaggero, ci sarebbero nuovi dettagli. Già un mese prima dell’omicidio gli inquirenti erano sulle tracce dell’amico di Luca e, ricevuta una soffiata che potesse trovarsi con un soggetto pericoloso lo fermano per un controllo. Quella sera Princi non è solo, c’è anche Luca Sacchi insieme ad altri amici. Forse Sacchi si trovava solo in zona, ma il suo nome finisce a verbale.

Ed è proprio Princi ad aver spostato quel 23 ottobre, dopo il ferimento di Luca, l’auto di Anastasia: «Probabilmente doveva nascondere qualcosa, è l’unica spiegazione. Anche perché, in quel contesto, avrebbe dovuto pensare a Luca e non a spostare una macchina», dichiara Alfonso Sacchi.

E sulla ragazza il padre di Luca dice di aver notato qualcosa di strano nell’ultimo periodo: «Forse un atteggiamento più distaccato si era avvertito, ma più che altro nei nostri confronti». E su Valerio Del Grosso, alla domanda se creda nel perdono, Alfonso Sacchi è chiaro: «no».

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