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Champions: ‘Laukaku’-show a Praga (1-3), l’Inter è seconda. Napoli eroico a Liverpool (1-1)

27 Novembre 2019 - 23:02 Daniele Miceli
Doppietta di Lautaro, Lukaku decisivo. I campani sfiorano l'impresa ad Anfield. Italiane seconde

La serata Champions è dolce per le italiane. L’Inter vince a Praga con lo Slavia (1-3), il Napoli pareggia 1-1 a casa del Liverpool campione d’Europa. Entrambe le italiane sono seconde nei rispettivi gironi a 90 minuti dal termine dei raggruppamenti. La squadra di Conte si giocherà tutto a San Siro contro il Barcellona. Intanto si gode la totale esplosione di Lautaro Martinez e Lukaku. Il primo fa doppietta, il secondo offre due assist e soprattutto, a 10′ dalla fine, sull’1-1, piazza il gol che mette l’Inter nelle condizioni di sognare l’accesso agli Ottavi di finale. In mezzo alla gioia l’incredibile pari su rigore dello Slavia, causa Var, intervenuto quando l’Inter aveva appena segnato lo 0-2 (poi annullato) per assegnare il penalty ai padroni di casa in ragione di un precedente fallo di De Vrij.

L’Inter si esalta, il Napoli mostra i muscoli a Liverpool: passa con Mertens nel primo tempo, viene ripreso da Lovren nel secondo quando riesce anche a contenere la sfuriata finale degli inglesi. E contro il Genk, all’ultima, Ancelotti può ancora sfidare a distanza i Reds per il primo posto.

Il ruggito del ‘vecchio’ Napoli

Meglio la cartolina da Anfield Road che le raccomandate. Il Napoli dipinge un mezzo capolavoro in mezzo alla selva oscura dei dissapori interni: pareggia a Liverpool accarezzando il sogno della vittoria e, in attesa di capire se tra società e calciatori sarà bonaria composizione o lotta legale, piazza la sentenza più importante, da campo. Lo fa imponendo il pari a casa dei campioni in carica: quasi come ribaltare in Cassazione due gradi di giudizio davanti alla Corte più intransigente.

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A battere la sentenza è Carlo Ancelotti, anche se il gol del momentaneo vantaggio lo firma Mertens al 21′, il suo numero 117 col Napoli: un saggio di furbizia (sbilancia Van Dijk su un contropiede) e freddezza (il destro angolato è imprendibile anche per Alisson).

Super Koulibaly

Ciro firma, ma Ancelotti, che ha scritto pagine epiche della sua carriera contro il Liverpool (vincendo e perdendo la Coppa Campioni contro i Reds), vince il duello a distanza con Jurgen Klopp. Il 4-4-2 del Napoli, con Di Lorenzo alto a destra nel ruolo di Callejon e Maksimovic terzino, è al servizio della duttilità. E la mossa imbriglia il Liverpool. Gli azzurri fanno densità davanti alla difesa, Firmino non può armare il suo sport preferito: fare il pivot per agevolare il gioco stretto a ridosso dell’area. Gli stessi Salah e Manè vengono dirottati sull’esterno del campo dove, a difesa schierata, non possono sprigionare la loro devastante velocità.

Bene Ancelotti, bene Allan e Koulibaly, capitano di serata (Insigne non convocato), attento e decisivo quando su una uscita a vuoto di Meret a inizio ripresa salva sulla linea. Forse esaltato dal duello a distanza con Van Dijk, il centrale del Napoli sembra quello degli anni passati.

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Peccato per l’ingenuità di difensiva che al 65′ porta il Liverpool al pareggio. Il mismatch Lovren-Mertens (20 cm in meno del belga) è un accoppiamento ‘selvaggio’ in una rivedibilissima scelta di marcare a zona su calcio d’angolo. Il Liverpool assedierà a gran ritmo fino alla fine, ma il Napoli non è quello versione campionato. Aspettando la replica alle raccomandante di Adl, è arrivata quella da campo.

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