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Grosseto, «non si affitta a stranieri»: l’annuncio immobiliare che discrimina chi non è italiano

27 Novembre 2019 - 08:45 Felice Florio
L'annuncio esclude senza mezzi termini chi non dovesse avere la cittadinanza italiana. Questo atteggiamento ha un solo nome: razzismo

È l’ennesimo caso di discriminazione affisso in bella mostra su un annuncio immobiliare. Un annuncio che tutti possono vedere: basta andare sul sito di affitti e vendite Casa.it. L’agenzia che l’ha pubblicato è Panorama Immobiliare, «Professionalità e competenza dal 2004», promettono. Il proprietario dell’immobile che ha dato mandato all’agenzia, purtroppo, non siamo riusciti a rintracciarlo. Ma di chi è la responsabilità di questo episodio di discriminazione?

Se da un lato il portale di annunci non ha verificato il tipo di informazioni pubblicate, dall’altro l’agenzia, che ha preso in carico il bilocale dalla proprietà, in un certo senso si è fatta promotrice di una scelta discriminatoria. Infine, per il proprietario dell’immobile l’etnia di un inquilino è il primo fattore per scremare la platea di possibili affittuari.

Contattati al telefono, dall’agenzia immobiliare hanno risposto che «l’importante è avere un contratto a tempo indeterminato». Dopo aver domandato come mai questo requisito è stato tradotto nella laconica frase «NO STRANIERI», scritta in maiuscolo, l’agente immobiliare ha detto di non saperne nulla e che avrebbe dovuto fare dei passaggi per verificare le motivazioni di tale scritta.

L’annuncio segnalato a Open dalla Rete italiana antifascista

Nella contrattazione tra privati va tutelata la libertà di ciascuno di decidere a chi affittare un immobile. E nessuno vuole entrare nel merito delle scelte personali. Ma scrivere su un sito internet visitato da migliaia di persone «NO STRANIERI» è una discriminazione pubblica, visibile a tutti. E bisogna quantomeno avere il coraggio di classificare questo episodio sotto la giusta etichetta: quella di razzismo.

La descrizione del bilocale in Via Lituania, Grosseto, di 50 metri quadrati

Cosa dice la legge

L’ordinamento italiano riconosce come principio fondamentale quello dell’autonomia negoziale. In estrema sintesi, i privati cittadini hanno facoltà di scegliere quando, come e con chi chiudere un accordo contrattuale. Nessun cittadino della Repubblica italiana può essere forzato nella scelta della controparte contrattuale, sarebbe un’invasione dello Stato nella sfera della libertà economica privata, caposaldo dei Paesi occidentale.

Quindi non esiste una legge che vieti di fare una cernita delle persone alle quali un privato vuole dare in affitto un immobile. L’autonomia negoziale, invece, non vale per la Pubblica amministrazione. In quel caso prevale il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione.

Cosa dice la Costituzione

L’articolo, che fa parte dei primi 12 della Carta costituzionale e rientra nei principi supremi dell’ordinamento costituzionale in quanto garantisce i diritti fondamentali dei cittadini. L’art. 3 recita testualmente: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».

L’ordinamento italiano non ha fatto (ancora) suo questo principio costituzionale per quanto riguarda le trattative immobiliari, a differenza dello statuto dei lavoratori che si è adeguato contro le discriminazione. Quando si tornerà a parlare di diritto alla casa, però, occorrerà interrogarsi sulla miriade di annunci che vengono pubblicati ogni giorno con la dicitura «NO STRANIERI».

Cosa vuol dire discriminare

Va intesa come discriminazione un comportamento, un’azione o un’omissione che provochi un trattamento non egualitario degli individui sulla base della loro etnia, sesso e orientamento sessuale, lingua, religione, condizione sociale o credo politico. Quando l’agente, a telefono, ha risposto «l’importante è che abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato», di fatto stava rappresentando il diritto del proprietario dell’immobile di affittare casa a una persona che fornisse tranquillità sui pagamenti mensili dell’affitto.

E fin qui non ci sono problemi. Ma «NO STRANIERI» è una pericolosa associazione tra la cittadinanza di una persona e la sua capacità di pagare un affitto. Come se avere la pelle di un altro colore fosse automaticamente riconducibile a una situazione di povertà, come se essere stranieri potesse alludere a una noncuranza dei doveri domestici, come se essere italiani fosse sinonimo di essere razzisti.

Casa.it scrive a Open

Il portale di annunci, dopo la pubblicazione del nostro articolo, ha contattato la redazione: «Abbiamo provveduto a far rimuovere dall’annuncio la parte discriminatoria sugli stranieri». Luca Rossetto, ceo di Casa.it, ci ha scritto per informarci della policy del portale: «Tutti i nostri clienti sottoscrivono con noi un contratto nel quale è chiaramente indicato che si impegnano a non pubblicare all’interno del sito contenuti che siano abusivi, diffamatori, lesivi della privacy altrui, osceni o altrimenti illeciti».

Sul caso specifico, Rossetto a voluto chiarire: «I clienti sono consapevoli e informati di questa nostra policy. Ci riserviamo la facoltà discrezionale e insindacabile di eliminare contenuti degli annunci e interi annunci di immobili che non rispondano alle nostre policy. Ed è ciò che è avvenuto nel caso dell’annuncio dell’immobile a Grosseto, dal quale è stata infatti rimossa la parte discriminatoria».

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