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“Il Collegio” è finito, ma le clip dei ragazzi restano sui social. Come la Rai ha gestito la loro immagine

27 Novembre 2019 - 15:32 Valerio Berra
Litigate, insulti, momenti di bullismo. Per un mese i collegiali sono stati ripresi in ogni aspetto della loro vita, anche in quelli che forse vorrebbero dimenticare

YouTube Italia. Tendenze. Primi dieci video. Al momento ce n’è solo uno riferito a Il Collegio, quello con le anticipazioni alla sesta, e ultima puntata, andata in onda su Rai 2 nella prima serata del 26 novembre. La quiete prima della tempesta. Nei giorni dopo la trasmissione della puntata in televisione, le posizioni più alte dei video in tendenza sono occupate da clip dei docu-realty o dalle reaction fatte da altri youtuber a queste immagini.

Nelle ultime edizioni il programma di Rai 2 ha registrato un’impennata di viralità, soprattutto sui social network. Per chi non ha intercettato questa tendenza, il format prevede che per un mese un gruppo di adolescenti, dai 14 ai 18 anni, venga messo in un collegio ambientato in un determinato periodo storico. Nell’ultima edizione l’anno scelto è stato 1982.

Fonte: YouTube | La prima puntata della quarta edizione de “Il Collegio”

I ragazzi vengono seguiti tutto il giorno. Vengono ripresi mentre fanno lezione, mentre pranzano, mentre scherzano nei dormitori o nel cortile. Momenti di quotidianità scolastica, condita da tinte retrò. Ma non solo. Vengono ripresi anche mentre litigano, mentre si comportano da bulli, mentre insultano i professori o si lasciano andare in considerazioni arroganti.

E questi frammenti, dopo la trasmissione della puntata, acquisiscono una seconda vita, più longeva. Vengono pubblicati su YouTube e Instagram, diventano virali e espongono i loro protagonisti alle critiche e ai giudizi di migliaia gli utenti. Un esempio, su tutti, è quello di Maggy Gioia.

Su YouTube il canale ufficiale de Il Collegio ha pubblicato un video dal titolo Maggy fa la spia. Nella scena Maggy, una delle ragazze più giovani che hanno partecipato alla trasmissione, rivela ai sorveglianti uno scherzo fatto da una sua compagna.

Fonte: YouTube | Il video che ha scatenato l’ondata di insulti e minacce a Maggy Gioia

Appena dopo la pubblicazione, la ragazza è stata sommersa di messaggi d’odio, insulti e minacce di morte. Tanto da costringere gli altri collegiali a lanciare la campagna social #iostoconmaggy.

https://www.youtube.com/watch?v=t5jrswJeUp4
Fonte: YouTube | La reazione dei partecipanti all’ultima edizione de “Il Collegio” agli insulti lanciati verso Maggy

Le risposte della Rai: «I ragazzi sono tutelati»

Per capire come Rai abbia trattato l’esposizione mediatica dei ragazzi che hanno partecipato alla trasmissione, Open ha intervistato Gabriella Oberti, capostruttura Rai 2 per le risposte social, e Paolo Dago, curatore del programma per Banijay Italia, la casa di produzione de Il Collegio.

Come vengono selezionate le clip e le immagini messe su Instagram e YouTube?

«Le clip vengono selezionate settimanalmente dal team social della multipiattaforma di Rai2, che con un breve anticipo visiona la puntata editata che andrà in onda e sceglie quindi le immagini e le situazioni più accattivanti, simpatiche e significative.

A livello social si segue una precisa strategia editoriale: dare massima evidenza alle peculiarità e vicende di ciascun ragazzo, parlando un linguaggio giovane e in target con la fanbase (per lo più 8-14enni). Stesso lavoro per i copy che, a seconda della piattaforma di destinazione, sono concepiti adattando concetti semplici, ma fortissimi, ad un linguaggio teen».

Come viene valutata la possibilità che i ragazzi possano essere esposti a critiche o insulti in base alle azioni mostrate nei video?

«I ragazzi sono seguiti da uno specifico team di social che li prepara sui comportamenti da tenere sui social prima, durante e dopo la messa in onda del programma.

I ragazzi vengono tutelati pubblicando contenuti di promozione e comunicazione del programma sempre in maniera rispettosa e mai volgare, con la massima attenzione ad intervenire nel caso contenuti forti o immagini e scene discutibili diventassero virali: in quel caso, lo stesso team social di Rai2 monitora e gestisce l’andamento dei commenti cercando sempre di tutelare i soggetti coinvolti e il programma; dunque la rete».

https://www.instagram.com/p/B5QXxRdDnqx/
Fonte: Instagram | Uno dei contenuti postati sull’account @ilcollegioufficialerai

Come scegliete i titoli? Non credete che frasi come “Maggy fa la spia” o “Tutti contro George” rischino di compromettere troppo i ragazzi?

«Per quello che riguarda le piattaforme social di Rai2 e della property (Instagram Il Collegio ufficiale rai), qualunque titolazione o copy più esplicito è sempre usato in maniera scherzosa e costruttiva».

E su Instagram, quali sono le linee che seguite?

«Su Instagram il linguaggio scelto, che ancor più delle immagini è la chiave del successo su questa piattaforma, è un linguaggio teen, giovane e in tendenza con la maggior parte dei commenti degli utenti stessi. Seguiamo il gusto della nostra fanbase che, come già detto, appartiene per lo più a un target di 8-14enni

Significativo è il lavoro costante con la pubblicazione dei contenuti non solamente live durante la messa in onda, ma durante tutto l’arco della settimana, accompagnando l’utente verso un racconto dei collegiali in maniera coerente e tale da creare affezione al programma giorno per giorno».

https://www.instagram.com/p/B4f_XEiiN51/
Fonte: Instagram | Uno dei contenuti postati sull’account @ilcollegioufficialerai

Il Collegio può essere pensato come una sorta di Grande Fratello per adolescenti. Stai un po’ in televisione e poi esci con un tesoretto di notorietà. Come preparate i ragazzi per gestire questa situazione?

«Se entrambi sono reality, il Collegio è un documentario, mentre il Grande Fratello è un game. Il fatto che nel nostro programma non esistano nomination, il pubblico non vota chi eliminare e nessuno vince un premio in denaro, garantisce che i ragazzi non devono mettere in atto strategie per conquistare i compagni e il pubblico.

Come si evince bene da tutte le interviste che hanno rilasciato, per i partecipanti il mese in Collegio è un’esperienza di crescita, con il beneficio aggiunto di qualche centinaio di migliaia di follower su Instagram.

Rispetto alla gestione della notorietà, la produzione rimaniamo a disposizione per consigliarli, eventualmente consolarli e rispondere alle loro domande e a quelle dei genitori, se decidono di rivolgersi a noi. Molti lo fanno per i motivi più diversi tra cui – spesso – per sapere cosa fare quando i loro profili social sono stati hackerati».

Ci sono accordi con agenzie pubblicitarie per gestire l’immagine dei ragazzi dopo Il Collegio?

«Per un mese dopo la fine della messa in onda del programma, noi tuteliamo i ragazzi e controlliamo che non siano coinvolti nella promozione di prodotti commerciali, ad eccezione del programma e dei prodotti di RAI ad esso collegati: il libro, l’album di figurine e il gioco da tavola. Da gennaio saranno liberi di scegliere il management che riterranno più adatto alle loro esigenze».

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