Papa Francesco tiepido su Hong Kong: «Basta violenza. Paesi cristiani ipocriti e armamentisti»
Nel suo viaggio in Thailandia e Giappone sono stati tanti temi toccati da Papa Francesco che in sette giorni è volato da Bangkok a Tokyo, visitando anche Hiroshima e Fukushima da cui ha lanciato un monito importante sull’uso di armi chimiche e il ricorso all’uso della violenza.
Nel suo volo di ritorno, nel consueto incontro con la stampa internazionale Bergoglio non si è tirato indietro dalle domande dei giornalisti.
Interrogato sulla situazione a Hong Kong e la repressione del governo cinese Francesco non si è esposto ricordando come «i problemi non ci sono soltanto ad Hong Kong…. Pensa al Cile, pensa la Francia, la democratica Francia un anno di gilet gialli».
Quanto al telegramma inviato alle autorità di Hong Kong al momento del sorvolo, il Papa ha precisato: «Ha solo un valore di cortesia». Su un possibile viaggio in Cina: «Mi piacerebbe andare a Pechino, io amo la Cina».
Scandalo finanziario
Ma oltre alle grandi questioni internazionali a interessare il Vaticano in questi giorni è lo scandalo finanziario che ha colpito la Santa Sede. L’acquisto di un palazzo a Londra con i soldi dell’Obolo di San Pietro ha aperto ancora una volta il vaso di pandora sulla correzione all’interno degli ambienti del Vaticano: «Hanno fatto cose che non sembrano pulite»: ha detto Papa Francesco parlando sull’aereo di ritorno da Tokyo. Investire il denaro fa parte della «buona amministrazione» mentre non lo è «mettere i soldi in un cassetto».
In Vaticano c’è «una presunzione» del reato di «corruzione», ha detto il Papa, e «in questi giorni cominceranno, o sono iniziati, gli interrogatori».
Francesco ha detto che il Revisore lo aveva informato che «c’è qualcosa che non funziona». E lo stesso Papa lo ha invitato a fare «denuncia al Promotore giustizia» e «ho firmato le autorizzazioni per le perquisizioni. È la prima volta che in Vaticano le pentola viene scoperchiata da dentro e non da fuori».
Energia nucleare e sicurezza
A margine della sua visitia a Fukushima Papa Francesco ha ricordato il disastro della centrale giapponese invitando a riflettere attentamente sull’uso di energia nucleare che Bergoglio definisce «molto al limite. Non la userei finché non ci sia una totale sicurezza».
E sulla sicurezza Bergoglio invita i Paesi ad adoperarsi per il disarmo, criticando soprattutto i Paesi cristiani: «Le organizzazioni internazionali, le Nazioni Unite non riescono a evitare le guerre. La cosa brutta è l’ipocrisia “armamentista”: Paesi cristiani, o almeno di cultura cristiana, che parlano di pace e vivono di armi. Questa si chiama ipocrisia».
Sulle Nazioni Unite e il consiglio di sicurezza dell’Onu, sempre al centro di molte critiche per il suo sistema di voto, Bergoglio afferma che l’Onu dovrebbe fare un passo avanti rinunciando al diritto di veto di alcune nazioni. Non sono un tecnico, però sarebbe bello che tutti avessero lo stesso diritto».
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