L’Airc snobba le donazioni del vignettista padre di «Jenus» per la sua satira religiosa?
Parliamo di una iniziativa in pieno stile Jenus, con satira e goliardia, ma finalizzata ad aiutare le donne affette da cancro al seno. Alessandro Mereu (Don Alemanno) è il creatore del noto “Gesù a fumetti“, che prende in giro i modi con cui la religione viene distorta, per sostenere interessi poco spirituali, quanto decisamente terreni.
Recentemente con l’aiuto dell’editore Corrado Polini (Poliniani – Editoria & Design), decide di creare un calendario con foto di modelle e cosplayer intitolato #Corpusdominae2020. Il ricavato è destinato alla lotta contro il cancro al seno. Così Polini e Mereu contattano la più importante associazione sul campo: Airc (Associazione italiana per la ricerca contro il cancro).
Secondo quanto riferitoci da Mereu e Polini, inizialmente sembrava esserci un via libera entusiasta per l’iniziativa. Ma dopo un po’ qualcosa deve essere andato storto: prima l’Associazione nega il patrocinio, poi avrebbe rifiutato persino di ricevere i proventi del calendario come donazione.
C’entra forse qualcosa la satira religiosa di Don Alemanno? Il filosofo Riccardo Dal Ferro durante l’intervista a Polini per il suo podcast – dove la vicenda viene resa nota per la prima volta – ricorda che «i soldi non hanno odore», specialmente se parliamo di un autore che si occupa di satira religiosa, non di narcotraffico.
Don Alemanno: «Il problema sono io»
Il problema sembra essere proprio la figura di Don Alemanno; della sua satira irriverente nei confronti dell’ideologia e della religione. Questo è quanto ipotizzano l’autore di Jenus e il suo editore.
«Tutto è cominciato dalla rubrica che tengo su Instagram “Jenus meets” – spiega a Open Alessandro Mereu – dove ogni domenica associo Jenus a una modella o cosplayer. Così ho pensato di trarne qualcosa che potesse servire anche per fare qualcosa di buono, che andasse oltre la rete.
Quindi è nata l’idea del calendario, individuando una mission. Dato che le protagoniste sono delle ragazze ho pensato a una iniziativa indirizzata alle donne. E visto che purtroppo ho avuto anche dei casi in famiglia, mi è venuto in mente di legare il calendario alla ricerca contro il cancro al seno.
Ovviamente abbiamo pensato subito ad Airc. D’accordo con le ragazze abbiamo anticipato pubblicamente che tutti i proventi delle vendite andranno per finanziare la ricerca».
Dare o meno il patrocinio però è una scelta legittima dell’Associazione.
«Certamente – conferma l’autore – il problema va al di là dell’Associazione in sé, di cui rispetto la scelta di non essere nominata. È come se Airc stessa fosse “vittima” di un sistema, in cui si prevede che altri grandi donatori snobbino la collaborazione con un satiro religioso, cessando di sostenere l’Associazione.
Insomma, il problema sono io e il personaggio Jenus: questa è l’impressione che ho avuto. Ma la cosa più grave di tutte è che non solo non accettano di affiancare il loro nome all’iniziativa, ma hanno scritto esplicitamente all’editore che rifiutano anche la nostra donazione.
È come se improvvisamente dall’alto sia arrivato l’ordine di fare marcia indietro. Il rifiuto del patrocinio è una scelta comprensibile e legittima. Noi però per trasparenza dobbiamo far sapere a chi stiamo dando i ricavi delle vendite».
L’immagine che potrebbe venire a galla è quindi quella di un Paese dove ci sarebbe ancora bisogno del beneplacito delle autorità morali e religiose per poter fare beneficenza.
«Tutto questo è emblematico di un sistema in cui sembra esserci ancora una certa ingerenza religiosa, anche là dove non dovrebbe esserci – continua Don Alemanno – perché i microscopi non li compri col moralismo.
Non a caso, tra i commenti critici che abbiamo ricevuto in questi giorni ci sono anche persone che ci accusano di “oggettificare la figura della donna”.
Questo è offensivo nei confronti delle modelle e cosplayer che hanno aderito all’iniziativa. Inoltre io mi sono limitato a editare foto pubblicate precedentemente dalle stesse».
Corrado Polini: «E se PornHub volesse donare un miliardo alla ricerca?»
Segue sulla pagina Facebook di Jenus la pubblicazione di un post sulla vicenda, dove l’Associazione non viene nominata. L’intento infatti non è quello di attaccare Airc, ma di sensibilizzare i lettori sul problema dell’indipendenza della ricerca da istanze religiose o ideologiche.
«Anche PornHub fa beneficenza, questo però non implica che chi riceve le donazioni sia associato alla pornografia – spiega a Open Corrado Polini – speriamo che tutto questo serva a smuovere le cose: il nostro Paese ne ha davvero bisogno.
Inizialmente per tutta la scorsa settimana credevamo di aver ricevuto il sostegno di Airc. Non ci saremmo proprio immaginati che alla fine avremmo dovuto muoverci per altre strade.
A quanto ci è sembrato di capire, i giovani dell’Associazione sarebbero stati contenti dell’iniziativa, poi è come se fosse piombato un ordine contrario dall’alto. Ho sempre pensato che i soldi fossero “liberi”: l’importante è che creino beneficio, a meno che non vengano da fonti illecite».
Ritenete che possa esserci ancora un problema di scarso laicismo nella ricerca?
«Esiste il rischio di mischiare l’ideologia con qualcosa che dovrebbe essere sopra le parti, come una malattia – continua l’editore – qui non si tratta di finanziare un partito, ma di curare delle patologie che possono colpire tutti, in tutto il Mondo, trasversalmente.
È scienza: va gestita in una certa maniera. Fare filtri ideologici non è la maniera giusta, sarebbe imbarazzante. Non mi era mai capitata un’esperienza di questo genere con altre associazioni, forse anche perché non mi era ancora capitato di contattare enti di questo tipo.
Ho ricevuto sempre patrocini da province e comuni per altri progetti. È anche vero che questa è la prima volta in cui coinvolgo con Don Alemanno il personaggio di Jenus».
La replica di Airc sulla pagina di Jenus
Airc pur non nominata direttamente esce allo scoperto con un commento sotto il post della pagina, in cui presenta una diversa versione, senza confermare né smentire le precise ragioni del loro presunto “passo indietro” nei confronti dell’iniziativa:
«Caro Jenus, avremmo accolto con gratitudine la donazione ma abbiamo declinato la proposta di essere beneficiari in quanto era espressamente vincolata alla presenza del logo di AIRC sul calendario e ad una comunicazione promozionale da parte di AIRC dello stesso».
Don Alemanno smentisce, facendo notare che avrebbero destinato i proventi dell’iniziativa anche senza il patrocinio di Airc, citando lo scambio che avevano avuto via eMail con l’editore:
«Assolutamente no, ciò che asserite non si evince dallo scambio epistolare che avete avuto con l’editore Poliniani – Editoria & Design. Ci sono le mail che lo dimostrano.
Non c’era alcun “vincolo”, vi ha proposto il progetto ed espressamente detto “saremmo onorati voleste patrocinare e sostenere insieme a noi a livello di promozione”.
Voi avete risposto (dopo un bel po’ di tempo, quando ormai dovevamo annunciarlo) “decliniamo l’offerta di essere beneficiari dei ricavi del vostro calendario”. Era una proposta, nessuno ha mai parlato di vincoli».
Qualora ricevessimo aggiornamenti da parte di Airc sulle ragioni della loro scelta ci impegniamo ad allegare all’articolo una loro ulteriore replica, confidando che si possa giungere a un chiarimento.
Le reazioni in rete: «mettiamoci le tette»
Intanto si sono fatte avanti associazioni come la Onlus «Mettiamoci le tette», nata nel 2012 come movimento spontaneo contro la chiusura dell’ospedale Valdese e del suo reparto di senologia.
Loro non sembrano offese dall’irriverenza delle tavole di Don Alemanno e sarebbero molto liete di patrocinarne l’iniziativa. Non si tratta di un caso isolato. Sono arrivate altre proposte da altrettante associazioni impegnate nel sostenere la ricerca contro il cancro, inviando le loro proposte alla Mail «corpusdominae.poliniani@gmail.com».
Subito si è fatta sentire anche la solidarietà della pagina satirica Cartoni Morti, che dedica una vignetta alla vicenda.
E se si fosse trattato solo di un errore di comunicazione? Confidiamo di averne conferma al più presto. La lotta contro il cancro e il sostegno della ricerca hanno bisogno più che mai dell’aiuto di tutti, a prescindere dai vincoli ideologici o religiosi.
Foto di copertina: Don Alemanno/Poliniani/La copertina del calendario Corpus dominae 2020.