Esclusivo – Ecco come si è arrivati a far luce sul delitto Sacchi
La svolta maturava da giorni: gli inquirenti avevano infatti in mano una carta segreta. La squadra mobile di Roma da qualche tempo teneva sotto controllo il cellulare di un piccolo boss del traffico di droga a Roma, Marcello De Propris di San Basilio.
E proprio lui è la figura chiave del delitto di Luca Sacchi. È a lui che si rivolge a più riprese quella sera del 23 ottobre Valerio Del Grosso, il ragazzo che poi ucciderà Sacchi. Prima per avere una partita di marijuana, del valore di 70mila euro: è De Propris che la fornisce, Del Grosso e il suo amico Pirino che la dovrebbero portare, Anastasia e Princi che la aspettano davanti al pub John Cabot. Del Grosso e Pirino vanno a verificare che gli acquirenti abbiano davvero i soldi necessari per comprare quei 15 chili di droga.
Princi, ex compagno di scuola di Sacchi, attende i due insieme a Anastasia, che mostra nello zainetto i soldi. È lì che Del Grosso perde la testa. Dice che va a prendere la merce, ma in realtà telefona a De Propris e gli dice più i meno (la registrazione è in mano agli inquirenti): «Marcello, ho visto tutti quei soldi e ho avuto un’idea, prestami la pistola di tuo padre, gli prendo tutto e non gli do la roba».
Al sì di De Propris i due ragazzi vanno a prendere l’arma, e tornano davanti al pub. Prendono alle spalle Anastasia, che ora li attende con Luca Sacchi per la consegna. Pirino colpisce Anastasia con la mazza da baseball per scipparle lo zaino. Ma Luca riesce a bloccarlo e lo mette a terra. Allora Del Grosso perde la testa e gli spara, e poi i due scappa. Sono le 23.30. Il resto è noto.