Esclusivo – Le due telefonate che spiegano il delitto Sacchi
Come abbiamo già scritto, la soluzione del caso Sacchi, l’uccisione del giovane davanti al pub John Cabot di Roma il 23 ottobre, si lega a due telefonate la cui registrazione è in mano agli inquirenti. Entrambe partono dal cellulare di Valerio Del Grosso e raggiungono quello di Marcello De Propris, 22 anni, giovane capo del traffico di droga nel quartiere di San Basilio. È a lui che Del Grosso si era rivolto per avere quella partita di marijuana “ordinata” da Anastasia Kylemnyk, la ragazza di Luca Sacchi, e da Giovanni Princi, amico d’infanzia di Sacchi, da poco tornato in rapporti con lui.
Valerio è appena andato a verificare insieme al suo complice Paolo Pirino che Anastasia e Princi abbiano davvero con sé il denaro per pagare la commessa di droga. La ragazza gli ha fatto vedere le mazzette di soldi nel suo zaino. E Valerio ha avuto l’idea che rovinerà molte vite, cancellandone una. E dunque chiama De Propris: «Marcello, c’ho un’idea, sto qui col mio amico fulminato Pirino, a vede’ tutti quei soldi m’è partita la capoccia, ho pensato che potremmo prenderceli senza dargli la droga, prestami la pistola di tuo padre».
De Propris gli risponde di venire a prenderla. Dopo quasi due ore i due, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino sono di nuovo davanti al pub. Scendono dalla macchina e raggiungono alle spalle Anastasia, che non è più con Princi ma con Luca, e li attende per lo scambio. La colpiscono con la mazza da baseball per prendere lo zaino e fuggire. Ma Luca Sacchi agguanta Pirino e lo immobilizza a terra. Del Grosso allora alza la pistola e spara in testa a Sacchi, prima di fuggire col complice. Entrambi saranno catturati dopo 24 ore. Ma prima Del Grosso fa un’altra chiamata a De Propris, una conversazione che firma il delitto: «Marcello, hai visto? Che dice tuo padre?». «Dice che sei un cretino, non ti si può dare niente in mano». Stamattina i De Propris, padre e figlio, sono stati fermati.
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