Omicidio Sacchi, dai pm il sospetto su Luca: «All’incontro coi pusher c’era anche lui» – Le carte
Se il quadro sulla sparatoria che ha portato alla morte di Luca Sacchi è spiegato con chiarezza nell‘ordinanza di custodia cautelare, è la richiesta presentata dalla pm Nadia Plastina che ha coordinato l’indagine del Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma, a chiarire l’ultimo elemento di questa brutta storia.
Il ruolo della vittima, il personal trainer Luca.
L’indagine non ha potuto occuparsi di quanto sapesse e non è chiaro se abbia partecipato a mettere insieme la somma di 70mila euro che la fidanzata Anastasia Kylemnyk offre allo spacciatore Valerio Del Grosso che, vista la cifra, sceglierà rapidamente di trasformarsi in rapinatore e infine in killer.
Ma c’è una cosa che ora i pm sanno: Luca ha partecipato alla trattativa per l’acquisto di droga. Quando i “mediatori” mandati da Del Grosso vanno da Anastasia e dall’amico Giovanni Princi per controllare se abbiano i soldi, c’è anche lui. Assiste ad un dialogo in cui si parla di “roba”, vede Anastasia tirare fuori dallo zaino almeno una mazzetta di contanti. E, come sappiamo, è con lei mentre quest’ultima aspetta di ultimare lo scambio.
E’ Simone Piromalli, uno dei mediatori appunto, a confermare di aver riconosciuto subito l’uomo a terra: “Anche il ragazzo disteso a terra faceva parte del gruppo con i quali lui e Rispoli si erano in precedenza incontrati”, è il riconoscimento, nettissimo.
“Insomma, era oramai chiaro che il gruppo di giovani era presente al pub per concludere l’acquisto di droga e che l’ingenuità di aver mostrato ai venditori-giovani come e più di loro, ma adusi al crimine- la grossa somma, costituente il prezzo della droga, era stata fatale per il ventiquattrenne”.
Princi e Sacchi insieme a un pusher
Già due settimane prima dei fatti del resto, Princi, che in più occasioni era stato controllato e in un caso aveva subito un sequestro di droga, era assieme a Luca Sacchi. E dunque è stato probabilmente lui ad inserire Luca e Anastasia nel giro, scrive la pm.
La pm spiega anche che è possibile che Luca e Anastasia siano stati attratti nel giro del commercio di droga da facili promesse:
“Trattandosi di giovani estranei a contesti malavitosi per storia familiare e personale, e comunque non dediti al consumo personale ( l’autopsia del SACCHI, i cui organi peraltro sono stati donati su autorizzazione dei familiari, lo esclude per lui) , la spiegazione non può che essere la prospettiva di facile arricchimento, senza escludere l’attrazione “malata” per il mondo della malavita, attrazione in altre occasioni riscontrata nel corso di indagini nei confronti della criminalità organizzata alla quale si erano uniti giovani insospettabili, in quanto appartenenti a ben altri contesti sociali”.
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