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Foggia, costretti a prostituirsi a 16 anni: condannati due giovani di 17 e 18 anni

30 Novembre 2019 - 13:32 Redazione
Le 16enni venivano picchiate e tenute rinchiuse - senza telefoni né documenti - in una baracca di un campo rom in periferia. Costrette a prostituirsi per 8 ore al giorno in cambio di un pacchetto di sigarette

Il gup del Tribunale per i Minorenni di Bari, Rosella Politi, ha condannato a 8 anni e a 6 anni e 4 mesi di reclusione due fratelli romeni di 17 e 18 anni accusati di riduzione in schiavitù, prostituzione minorile e sequestro di persona ai danni di tre connazionali di 16 anni.

I fatti risalgono al periodo tra marzo e settembre del 2018, e sarebbero avvenuti in un campo rom alla periferia di Foggia.

Uno dei due condannati risponde anche di lesioni personali aggravate per aver picchiato una delle ragazze, con le quali aveva una relazione, mentre era incinta al settimo mese di gravidanza. Aggredita con calci e pugni, la ragazza ha perso il bambino pochi giorni dopo.

Le violenze

Fu dopo quell’episodio che la giovane vittima, dopo essere fuggita nel cuore della notte, decise di denunciare. Alle autorità ha raccontato che era stata costretta a prostituirsi nonostante la gravidanza, e che le era stata prospettata anche la possibilità di vendere il suo bambino per la somma di 28mila euro.

Le ragazze – stando agli atti – vivevano in baracche chiuse dall’esterno con catene e lucchetti, costrette a prostituirsi per 8 ore al giorno in cambio di un pacchetto di sigarette. Le giovani, regolarmente picchiate, erano anche private di telefoni e documenti.

ANSA | Una delle baracche del campo nomadi di via San Severo a Foggia. 5 dicembre 2018.

Gli accertamenti

Le indagini della Polizia – coordinate dalle pm della Procura ordinaria di Bari Simona Filoni, e della Procura minorile Caterina Lombardo Pijola -hanno accertato gli abusi commessi dai due minorenni e da quattro familiari, i loro genitori e un’altra coppia.

I due odierni imputati sono stati processati con il rito abbreviato dinanzi al Tribunale minorile e sono tuttora nell’istituto penale Fornelli di Bari.

Gli adulti, attualmente detenuti in carcere, sono stati rinviati a giudizio. Il processo davanti alla Corte d’Assise di Foggia inizierà a gennaio 2020.

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