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Mafia a Roma, arrestati 6 esponenti di spicco del clan Fasciani di Ostia dopo la sentenza della Cassazione – Il video

30 Novembre 2019 - 15:43 Redazione
A Ostia sussiste «un’associazione di stampo mafioso e un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, anche internazionali», sostiene la Suprema Corte. Le immagini degli arresti

Il clan Fasciani è la mafia di Ostia. Lo ha stabilito la seconda sezione penale della Cassazione che ha in gran parte confermato la sentenza della Corte d’appello di Roma del 4 febbraio scorso.

E dopo la sentenza, nel corso della notte, gli uomini della squadra mobile di Roma, in esecuzione degli ordini di carcerazione emessi dalla Procura generale presso la Corte di Appello di Roma, hanno arrestato 6 esponenti del clan.

Secondo la nota diffusa dalla Questura di Roma, si tratta di:

Terenzio Fasciani, nato nel 1954, fratello del noto boss Carmine, «condannato alla pena di 6 anni e 9 giorni di reclusione per associazione di tipo mafioso e detenzione illegale di armi aggravata dal metodo mafioso»;

Azzurra Fasciani, nata nel 1984, figlia di Carmine, «condannata, a seguito di rideterminazione della pena, a 2 anni e mesi 2 di reclusione per associazione di tipo mafioso e intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso»;

John Gilberto Colabella, nato anche lui nel 1984, «condannato a 13 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi aggravata dal metodo mafioso»;

Danilo Anselmi, del 1976, «condannato a 7 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti»;

Eugenio Ferramo, del 1984, «condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti»;

Mirko Mazzoni, 1980, «condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti».

Tra i soggetti destinatari di carcerazione c’è anche – si legge ancora nella nota che accompagna il video diffuso dalla polizia – Luciano Bitti, condannato a 13 anni e 3 mesi di reclusione «per associazione di tipo mafioso e associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti- il quale, da tempo irreperibile, è attivamente ricercato».

I provvedimenti sono stati emessi a seguito della sentenza della Corte suprema di Cassazione «che ha rigettato i ricorsi degli imputati, condannati dalla Corte di Appello di Roma» il 4 febbraio scorso, nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria denominata “Nuova Alba” portata avanti dalla squadra mobile di Roma, con la quale, nel 2013, è stato disarticolato il clan Fasciani.

L’Operazione “Nuova Alba” «ha consentito di fare piena luce sugli interessi criminali mafiosi del comprensorio di questa provincia e, in particolare, nell’abitato di Ostia (RM) divenuto, negli ultimi anni, il fulcro di importanti interessi connessi anche al lucroso settore delle attività commerciali situate lungo la fascia litoranea».

La sentenza della Cassazione ha anche confermato la condanna ad Alessandro Fasciani, figlio di Terenzio, arrestato il 14 novembre scorso in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Corte di Appello di Roma – e che, proprio in vista della sentenza della Suprema Corte – «si era organizzato per rendersi irreperibile, tentando di scappare all’estero»

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