Venezuela, Casini torna in Italia con due deputati anti-Maduro (dopo l’ok del presidente): si erano rifugiati nell’ambasciata italiana
È stato Pier Ferdinando Casini a ottenere un salvacondotto del Tribunale Superiore di Giustizia che ha permesso ai deputati di lasciare il Venezuela. Il 30 novembre il senatore si trovava all’aeroporto di Caracas in partenza per Roma insieme a Mariela Magallanes e Americo De Grazia, parlamentari opposti a Nicolàs Maduro. I due, che hanno un passaporto italiano, erano ospiti da maggio dell’ambasciata a Caracas, da quando il regime di Nicolás Maduro li ha accusati di «tentativo di colpo di Stato e incitamento all’insurrezione». Dopo lo scoppio dell’insurrezione popolare contro il Presidente che ha nominato un nuovo capo di Stato: Juan Guaidò, Maduro ha smantellato il Parlamento con un decreto, sostituendolo con l’Assemblea nazionale costituente, organo controllato dal partito di governo. Ai due ex deputati, figlio di un italiano uno e sposata con un connazionale l’altra, era anche stata revocata l’immunità.
Magallanes si era rifugiata all’ambasciata dopo che all’aeroporto le era stato requisito il passaporto dopo aver tentato di prendere un volo per l’Italia. Dopo sette mesi in ambasciata, il salvacondotto del Tribunale Superiore di Giustizia ottenuto da Casini ha permesso alla coppia di deputati di lasciare il Venezuela. Durante il suo viaggio nel Paese, Casini ha incontrato sia il Presidente Nicolas Maduro sia Juan Guaidò, riconosciuto capo di Stato ad interim da ormai una cinquantina di Paesi. Oltre che prendersi cura della sorte di Magallanes e De Grazia, il presidente onorario dell’Unione interparlamentare si è anche dedicato al caso di Juan Antonio Planchart, anch’esso di origini italiane e parente di Guaidò, arrestato il 24 marzo. All’uomo è stata diagnosticata in carcere una forma tumorale al collo e Maduro starebbe valutando se permettergli di essere trasferito per cure mediche in Italia.
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