Allarme cambiamento climatico: l’ultimo decennio è il più caldo di sempre
L’ultimo decennio è quasi sicuramente il più caldo mai registrato: è l’allarme lanciato dagli esperti meteorologi in un rapporto lanciato oggi in occasione del vertice di Madrid. Un quadro desolante, scrive Reuters, di scioglimento dei ghiacciai, di devastanti ondate di calore e mari che esondano. Si tratta della valutazione annuale dello stato del clima sul nostro pianeta effettuata dall’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) che ha sede a Ginevra. Alta è infatti la posta in gioco in queste due settimane di colloqui finalizzati al sostegno dell’accordo di Parigi del 2015 per evitare la catastrofe del riscaldamento globale. Fino a ora le ondate di calore e le inondazioni rappresentavano eventi che capitavano una volta al secolo. Ora, spiega il segretario generale dell’OMM Petteri Taalas in una nota, «stanno diventando eventi più regolari».
Dalle Bahamas al Giappone, passando per il Mozambico: questi paesi «hanno subito l’effetto di devastanti cicloni tropicali. Gli incendi hanno attraversato l’Artico e l’Australia», dice ancora Taalas secondo quanto riporta Reuters. Non solo: secondo il report le «ondate di calore marino», che hanno degli effetti negativi sulla stessa vita sottomarina, sono sempre più comuni. Anche la concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha raggiunto un livello record di 407,8 parti per milione l’anno scorso. E quest’anno sta aumentando.
I dati del report:
- Le temperature medie per i periodi quinquennali (2015-2019) e decennali (2010-2019) sono quasi sicuramente le più alte mai registrate;
- Si prevede che il 2019 sarà il secondo o il terzo anno più caldo mai registrato;
- L’acqua di mare è il 26%più acida rispetto all’inizio dell’era industriale, e gi ecosistemi marini si stanno degradando;
- Il ghiaccio marino dell’Artico, scrive ancora Reuters, ha fatto registrare dati ai minimi record a settembre e ottobre, e anche l’Antartide ha registrato più volte nell’anno record di ghiaccio a bassa velocità;
- Non se ne parla, ma aumentano le persone che soffrono la fame nel mondo, a causa – tra l’altro – proprio del cambiamento climatico. Era un decennio che il dato stava invece diminuendo, mentre nel 2018 sono più di 820 milioni le persone che soffrono la fame nel 2018;
- Le catastrofi meteorologiche hanno provocato lo sfollamento di milioni di persone quest’anno e hanno influenzato le piogge dall’India alla Russia settentrionale, agli Stati Uniti centrali e in molte altre regioni.
In copertina la “catastrofe climatica” in Mozambico per le persone più povere esposte alle conseguenze del riscaldamento globale, tra siccità prolungate e durissime, alluvioni, cicloni e uragani, in una foto diffusa da Oxfam per occasione dell’inizio del Climate Summit delle Nazioni Unite a New York, 23 settembre 2019. ANSA/Ufficio Stampa Oxfam
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