«Ha vinto la verità: i nostri manifesti contro l’eutanasia sono legittimi»: esultano i ProVita
«Ha vinto la verità: i nostri manifesti #Noeutanasia contro la legalizzazione del fine vita sono legittimi. Ieri il Gran Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha confermato che la nostra campagna non viola il codice. Avanti con coraggio e determinazione». Ad annunciarlo su Twitter è Jacopo Coghe, portavoce di ProVita & Famiglia.
Il riferimento è ad alcuni manifesti contro l’eutanasia che recitavano così: «Lucia, 45 anni, disabile. Potrà farsi uccidere. E se fosse tua madre? #noeutanasia» – «Alessandro, 18 anni, bullizzato. Potrà farsi uccidere. E se fosse tuo figlio? #noeutanasia» – «Marta, 24 anni, soffre di anoressia. Potrà farsi uccidere. E se fosse tua sorella? #noeutanasia» – e altri claim.
Ha vinto la verità: i nostri manifesti #Noeutanasia contro la legalizzazione del fine vita sono legittimi.
— Jacopo Coghe (@jacopocoghe) December 4, 2019
Ieri il Gran Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha confermato che la nostra campagna non viola il codice.
Avanti con coraggio e determinazione 💪🏻 pic.twitter.com/O7n47IcBGe
Il Gran Giurì – come si legge sul documento pubblicato sul sito ufficiale dell’Istituto dell’Autodisiciplina Pubblicitaria – ha dichiarato, con pronuncia del 3 dicembre, che «le comunicazioni esaminate non sono in contrasto con il Codice di Autodisciplina».
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