Omicidio Sacchi, Anastasia: «Princi mi ha dato un sacchetto coi soldi, non sapevo della droga»
La versione dei fatti di Anastasia ha molti punti che non tornano. Ma sembra anche pensata per provare a rispondere alle accuse tenendo conto di quello che l’ordinanza di custodia cautelare dice e difficilmente si può smentire.
In mezz’ora di tempo, tanto è durato l’interrogatorio di garanzia oggi 4 dicembre, la fidanzata di Luca Sacchi (che era accanto a lui il giorno in cui è stato ucciso, tra il 23 e il 24 ottobre scorsi a Roma, nel quartiere Appio Latino) accompagnata dall’avvocato Giuseppe Cincioni, ha provato soprattutto ad allontanare da sé l’accusa più grave.
«Non sapevo nulla del traffico di droga», spiega in sintesi: «Quella sera – è il suo racconto – siamo andati al pub come al solito, ero con Luca».
A un certo punto sarebbe arrivato Giovanni Princi e le avrebbe dato un sacchetto (o una busta) contenente dei soldi e le avrebbe detto che quei soldi gli servivano, dunque di tenerli nella borsa. Ma senza nessun accenno, manco a dirlo, all’acquisto di droga: «Non mi è neppure venuto in mente, era un amico di Luca da tanto tempo, pensavo fosse una persona perbene».
Da quel momento in poi, la ragazza ammette di essere presente a tutto il resto della serata, ma quando arrivano i mediatori di San Basilio, Simone Piromalli e Valerio Rispoli ,capisce che è per i soldi che le ha dato Giovanni Princi, ma non si allarma e anzi accetta di mostrarli quando glielo chiedono.
Insomma, Anastasia sapeva di avere dei soldi nello zaino, ma non quanti e non perché, come ha spiegato anche il suo avvocato: «La ragazza non ha mai saputo di avere 70mila euro nella borsa», ha dichiarato Cincioni subito dopo l’interrogatorio.
Luca Sacchi, come lei, sarebbe stato un testimone inconsapevole.
Inutile dire che in questa versione dei fatti molti particolari non tornano, a cominciare dal fatto che la ragazza non si renda conto di avere molti soldi nella borsa, visto che il denaro viene “travasato” da Princi e lei stessa è presente alla trattativa con Piromalli e Rispoli (addirittura a un certo punto mostra il denaro).
E’ vero però che i soldi non sono ancora stati trovati, quindi su quanti fossero valgono solo le testimonianze raccolte finora. E che se passasse una linea in cui Anastasia porta i soldi senza sapere che sia in corso una trattativa per una consistente quantità di droga, l’intero castello dell’accusa nei suoi confronti si ridimensionerebbe.
A questo punto starà al gip valutate il da farsi. La pm Nadia Plastina si è presa cinque giorni di tempo per dare la sua posizione sulla richiesta di annullamento della misura dell’obbligo di firma.
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