Uccise la figlia di 19 anni: condannato all’ergastolo. La procura: «Vicenda orribile»
La Corte d’Assise di Macerata ha condannato all’ergastolo Muhammad Riaz, un uomo di 45 anni, per l’omicidio volontario della figlia 19enne Azka Riaz. L’uomo, di nazionalità pakistana, è stato condannato anche per le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.
La morte della giovane risale alla sera del 24 febbraio 2018, quando Azka venne investita da un’auto. Dalle indagini emerse una frattura della mandibola, dalla quale si arrivò a capire che la ragazza era stata picchiata dal padre. L’uomo l’aveva poi lasciata dolorante a terra. A quel punto un’auto che sopraggiungeva l’aveva travolta a Trodica di Morrovalle (Macerata), sulla Sp 485.
L’ipotesi sostenuta dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, ora accolta dai giudici, servì a chiedere la modifica del capo d’imputazione in omicidio volontario. L’imputato ha sempre respinto le accuse.
Il procuratore: «Vicenda orribile»
Dopo la lettura della sentenza, il procuratore capo Giovanni Giorgio ha dichiarato: «Ci riteniamo soddisfatti perché sono state accolte le nostre tesi. È una vicenda particolarmente orribile».
L’avvocato del padre: «Sentenza ingiusta»
«Sentenza ingiusta», ha invece commentato il legale dell’imputato, l’avvocato Francesco Giorgio Laganà. «Ingiusta perché fondata su un pregiudizio: aver ipotizzato la violenza dall’omicidio e viceversa, fatti che si sono incatenati a vicenda senza che su alcuno dei due ci sia un elemento di certezza. Speriamo che la sentenza sarà riformata in appello».
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