Ecco i giovani «choosy»: su 13 selezionati al concorso per operatori ecologici a Barletta, 9 sono laureati
![](https://static.open.online/wp-content/uploads/2019/12/vivianne-lemay-drMdwoydMVI-unsplash.jpg)
![](https://static.open.online/wp-content/uploads/2019/12/vivianne-lemay-drMdwoydMVI-unsplash.jpg)
110 e lode in ingegneria edile, 110 e lode in economia e gestione dei servizi turistici, 110 in marketing. E poi 110 in ingegneria dei sistemi edilizi, 108 in scienze dell’educazione, e altre ottime votazioni in diversi indirizzi accademici.
Sono queste le specifiche dei vincitori del bando per operatori ecologici a Barletta, in Puglia, emanato dalla Barletta Servizi Ambientali S.p.A alla Sezione Pubblica, e riservato a 13 candidati.
A vincere sono stati 9 laureati e 4 diplomati, ragazzi e ragazze nati tra il 1980 e il 1996. Ragazzi e ragazze che hanno bisogno di lavoro, ché di lavoro c’è bisogno per vivere.
![](https://static.open.online/wp-content/uploads/2019/12/graduatoria-1-2.jpg)
Giovani estremamente qualificati in fila in una graduatoria impietosa: un elenco che restituisce la fotografia di una realtà che è ben altro di quella descritta dai politici dell’ultima decade, che hanno dipinto le nuove generazioni come «schizzinose» (Elsa Fornero), «bamboccione» (Padoa Schioppa) o addirittura «sfigate» (Michel Martone).
Laureati e diplomati che per sopravvivere sono scesi a compromessi, servendosi dei loro attestati universitari e di scuole superiori per accumulare punti e aggiudicarsi un impiego ben al di sotto della loro preparazione. Perché la possibilità di un posto a tempo pieno a tempo indeterminato (o comunque non precario) non arriva da nessun’altra parte.
![](https://static.open.online/wp-content/uploads/2019/12/graduatoria-2-2.jpg)
Un epilogo che non ha solo per conseguenza lo sconforto di chi ha studiato per anni senza essere poi gratificato né premiato dal contesto socio-economico, ma che dimostra anche la profonda crisi di lavoratori che, senza laurea o diploma, si trovano a dover competere con persone iperqualificate nelle graduatorie per lavori da operaio o operatore. Perdendo, così, un’occasione di impiego.
Leggi anche:
- Disoccupati non vuol dire inattivi: tutto quello che i giovani fanno per la società senza ricevere compenso
- L’arte in Italia è morta? Le proteste degli studenti delle Accademie: corsi soppressi, pochi docenti e nessun fondo
- Milano, vent’anni e musicista, tra lavori in nero e prestazioni non pagate – Le storie
- Dal posto fisso al reddito fisso: una strada per i freelance
- Bologna, festa studentesca cancellata dopo la denuncia di Pillon. Gli studenti: «Niente blasfemia, denunciamo la strumentalizzazione della religione»
- La cittadinanza onoraria per Segre a Verona e il tentativo della destra di smarcarsi dalle accuse di razzismo
Foto copertina: foto di archivio / Vivianne Lemay su Unsplash