Angela Merkel, prima storica visita a Auschwitz: «Provo una vergogna profonda»
Oggi è una giornata particolare per Angela Merkel e per la Germania. Per la prima volta in 14 anni di cancellierato, e avendo già detto ufficialmente che la sua missione alla guida del governo tedesco si concluderà con questa legislatura, la Merkel è andata in visita nel luogo del male assoluto, Auschwitz.
Angela Merkel se rend à Auschwitz pour la première fois pic.twitter.com/WqAJW1vlSi
— BFMTV (@BFMTV) December 6, 2019
«Quello che è successo qui non si può capire con la comprensione umana», ha detto Merkel: «Non dobbiamo dimenticare mai”, ha aggiunto. “Provo una vergogna profonda. Non dobbiamo mai dimenticare. Non possiamo tirare una linea e non ci sarà neppure alcuna relativizzazione, nessuna tolleranza sull’antisemitismo».
L’emblema della disumanità della Germania nazista è stato visitato solo da due predecessori della Merkel, Helmut Kohl, che dell’attuale cancelliera fu il mentore, ci andò due volte, nel fatidico 1989 – l’anno della caduta del muro di Berlino – e cinque anni dopo. Ma il primo cancelliere tedesco ad arrivare a Auschwitz fu Helmut Schmidt nel 1977, quando la Polonia era ancora parte integrante del mondo comunista, e la Germania era divisa in due, e non aveva fatto interamente i conti col passato nazista.
La storica visita di Schmidt (che in guerra era stato un soldato della Wermacht) era stata anticipata dal fortissimo gesto di un altro cancelliere tedesco federale, Willi Brandt, che in visita a Varsavia si era inginocchiato davanti al monumento in memoria delle vittime della rivolta del Ghetto. Quando Schmidt arrivò a Auschwitz pronunciò una frase destinata a rimanere: «Questo oggi è il luogo del silenzio. Ma qui oggi un cancelliere tedesco non può tacere».
E 42 anni dopo non ha taciuto neanche la Merkel, il cui discorso era molto atteso perché arriva nella fase in cui, per la prima volta dopo la fine della Seconda guerra mondiale, tornano corposi tanti spettri del passato, anche nella stessa Polonia di Auschwitz. La Merkel è accompagnata dal premier polacco Morawiecki, dal sopravvissuto Bogdan Bartnikowski e da Ronald Lauder, presidente del Congresso Ebraico Mondiale.
Angela Merkel, che è cresciuta nella Germania est, aveva già visitato due altri campi di sterminio, Buchenwald e Dachau.