Bologna, custode spara e uccide un uomo. Il sindaco: «Noi lasciati da soli, basta la sicurezza a colpi di tweet»
«Il fallimento dello Stato. E cosi è capitato anche da noi. Un tentativo di furto, degli spari, un morto, magistratura e forze dell’ordine al lavoro per ricostruire la dinamica. E ci sarà il via alle solite parole inutili. E alle promesse mai mantenute».
Così scriveva in un post su Facebook il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno (Pd), subito dopo il tentativo di furto in un casolare conclusosi con la morte di un 25enne, sulla cui dinamica sta investigando la Procura di Bologna, per decidere se si è trattato di «legittima difesa o di eccesso colposo». Vicenda su cui il primo cittadino ritorna in due interviste questa mattina sulle pagine dei principali quotidiani italiani.
Il sindaco del comune nel bolognese ha attaccato duramente lo Stato, nessuno escluso, rivolgendo dure accuse: «Dovevano arrivare più militari. ZERO in più ne sono arrivati. Dovevano arrivare risorse. ZERO in più ne sono arrivate. L’inasprimento della pena per violazione di domicilio è stata ridicola: da 6 mesi a 3 anni si è passati da 1 anno a 4. Praticamente ZERO».
In un’intervista a la Repubblica Ruscigno ha spiegato: «Ci avevano promesso più forze dell’ordine, avevano annunciato migliaia di militari nelle strade. In realtà i nuovi sostituiscono quelli che vanno in pensione. Io non ne ho visto uno in più». E aggiunge: «Ci avevano promesso dei finanziamenti per le reti di video sorveglianza ma ai Comuni sono arrivate le briciole: altro che fondi, ci tagliano tutto».
Su La Stampa, invece, Daniele Ruscigno ha spiegato come nel piccolo centro del bolognese «la situazione non sia gravissima, ma si replichino in continuazione tanti piccoli furti e tentati furti, a tal punto che la sensazione di insicurezza è diventata forte», rimporverando alla politica che: «Alcune misure si sarebbero potute prendere, invece si preferisce fare propaganda. Ma i cittadini sono esasperati».
Nel post su Facebook il primo cittadino di Valsamoggia puntava il dito verso tutti: «Basta prenderci in giro. Basta prendere in giro le comunità». «O ammettiamo che lo Stato ha fallito e ci armate tutti – proseguiva Ruscigno – ma i risultati li abbiamo già visti, perché dove questo è stato realizzato i reati non diminuiscono e aumentano in modo spaventoso sia l’uso delle armi nei reati commessi in ambito familiare che le stragi nelle scuole e nei luoghi pubblici».
«Oppure andate in ferie 3 mesi e ci lasciate il Ministero. Veniamo in 10 Sindaci e proponiamo noi qualche soluzione concreta, non dei tweet. Poi potete tornare al vostro cinema quotidiano», chiosava infine Ruscigno. Una dichiarazione apparentemente solo contro una parte delle forze politiche, ma che in realtà è rivolta «a tutti i governi di tutti i colori, perché tutti hanno fatto annunci sulla sicurezza», come ha spiegato a la Repubblica.
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