Omicidio di Roma, «Ho provato a fermare i killer di Luca»: ma la testimonianza dell’amico di Sacchi e Princi non convince gli inquirenti
«Ho provato a fermare l’aggressore di Anastasia che Luca aveva spinto a terra, ma alla mia destra ho visto arrivare un altro ragazzo che aveva la mano destra lungo il fianco. Poi, mentre camminava avvicinandosi a Luca, l’ho visto alzare il braccio puntando la pistola verso Luca. Spaventato, sono fuggito per nascondermi dietro un’auto quando ho udito lo sparo».
Sono i passaggi chiave della testimonianza, riportata dall’edizione romana di Repubblica, di Domenico Costanzo Marino Munoz, il giovane di origine cilena amico di Luca, il cui ruolo sta diventando sempre più centrale nella vicenda dell’omicidio Sacchi.
Una testimonianza importante, l’unica che finora ha restituito agli inquirenti gli istanti dell’omicidio del 24enne, permettendo così di provare a chiarirne la dinamica. Ma c’è qualcosa che però non quadra agli inquirenti, tanto che Munoz rischia di finire indagato per favoreggiamento, secondo quanto riporta l’edizione romana de Il Messaggero.
Per gli inquirenti, Munoz avrebbe omesso dei dettagli importanti. Per esempio, il giovane non ha mai fatto cenno a un contatto avvenuto in sua presenza tra Sacchi e Anastasia e il gruppo di Del Grosso. Anzi, nell’informativa dei carabinieri dice «di non aver incontrato nessuno» nel tragitto dalla strada, dove si era incontrato con Luca e la sua ragazza, e il pub.
Ma a smentirlo è uno dei mediatori del gruppo di Del Grosso: Piromalli, infatti, ha parlato invece di «tre ragazzi e una ragazza interessati all’affare», dunque Anastasia, Luca, Princi e Munoz. Inoltre è stato lo stesso Munoz a svelare agli inquirenti che Sacchi usava l’app Signal, che permette di criptare i messaggi, e che di conseguenza usava anche lui.
Munoz era amico di Luca Sacchi e di Giovanni Princi, attualmente in carcere. A dimostrarlo è il fatto che fosse presente quando Princi venne fermato durante un controllo stradale in cui fu trovato in possesso di qualche grammo di marijuana.
Intanto emergono nuovi dettagli sulla figura di Princi. Alcuni amici lo descrivono sempre al quotidiano romano come un “manipolatore”: «Giovanni sa convincere gli altri, li sa ammaliare». «Non mi ha visto in tv?», avrebbe risposto il giovane in carcere a chi gli chiedeva il motivo della sua detenzione.
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